II.

Anche l'ambrosia può far male. Polla, di ritorno a casa con una sporta gravida di vettovaglie e con una bottiglia di barolo vecchio, fu costretto a sedersi sul primo gradino della scala per riacquistar lena e rimettersi in equilibrio. Alla testa gli si era diffuso lo spirito di quello squisito estratto, mentre lo stomaco, contraendosi, stentava e soffriva a digerirne la parte soverchia, e l'intestino già cominciava a dolersi di ricevere sostanza sconosciuta e così calorosa. Però, consapevole dell'ebbrezza, Polla non dubitava di non ragionare; anzi credeva di ragionare benissimo, e ora guardando alla bottiglia, ora premendo col braccio il petto e il portafogli, vedeva naturale quella sua avventura quasi inverosimile; gli pareva la cosa più semplice del mondo che un uomo volante fosse stato portato da una corrente aerea fino a Roma e spinto proprio dentro la sua finestra; giudicava agevole ottenere in dono dall'ospite metà almeno delle pietre; pensava che dopo ciò non gli sarebbe più necessario fare il socialista e che se non gli riuscisse d'arrivare, per una via o per l'altra, al paese di quel signore, potrebbe vivere allegramente, conservatore o borghese, anche in Europa. E i compagni? e la promessa fede? e l'aiuto al partito? e la teoria di Marx? e l'evoluzione pacifica? e tutti i problemi economici e sociali? Sciocchezze! Adesso un problema solo aveva da risolvere: in che modo salirebbe fin lassù alla sua stanza, al quarto piano, ahi, con la testa in giro e le viscere commosse.

Nondimeno, e dopo molte pause, vi giunsero sane e salve la sporta e la bottiglia; e lui, (senz'altro male che dolori forti come morsi. Ma allorchè intoppava la chiave Polla udì ridere dentro la camera. Aperto che ebbe, lo straniero gli venne incontro con viso di giocondità cordiale e con graziosi inchini.

- Ridete? - gemette Polla abbandonandosi su d'una seggiola. - Io invece sono rovinato! Accidenti...! Mai più estratti! mai più peptoni! - Quindi premendosi con le mani: - Oh che male allo stomaco! - aggiungeva. - Oh che male alla pancia!

- Stomaco?... Pancia?... - ripetè l'altro, che non essendo tanto afflitto dalle doglie dell'amico quanto studioso d'apprenderne e ritenerne il linguaggio, indovinava dagli atti il significato di quelle parole.

- Se provassi - continuava Polla - se provassi a mandar giù un po' d'acqua, o un sorso di barolo?...

- Barolo? - ripetè lo straniero. E sorridendo alla forma della bottiglia la sollevava e la sturava lui stesso.

Come ebbe bevuto, a sentirsi meglio, il socialista disse:

- Bevetene anche voi! Bevete: è mio e vostro. Sorseggiando un mezzo bicchiere lo straniero ebbe una grande voluttà; sicchè, con un sospiro, portò una mano al cuore per troppa dolcezza, quale un uomo che non avesse mai gustato vino.

- Mangiate qualche cosa.... - Polla esortava, meglio che a parole, a cenni. - Tanto, io..., per ora almeno..., ahi!... non posso farvi compagnia.

Da qual paese veniva quel signore così intelligente che subito coglieva il significato dei cenni e delle parole e con meravigliosa facilità fonetica ripeteva le parole udite? Era un uomo così straniero che al veder le fragole e le ciliege fuori della sporta, rimase come resterebbe uno di noi a scorgere fragole e ciliege grosse più che cocomeri!

Non si descrivono neppure le espressioni delle labbra, degli occhi e dell'armonico eloquio con cui accertava che mai, mai avrebbe pensato di trovar sì buone quelle fragole così piccole. Anche, non gli spiacque il roastbeef; benchè da prima quasi gli repugnasse e benchè non ne mangiasse più di mezza fetta. Ma le ciliege a dirittura lo deliziarono, lo fecero ingordo al punto da ingoiarne il nocciolo.

Polla, che ora stava peggio, gli raccomandava di mangiare senza complimenti, di mangiar tutto e mormorava:

- Si direbbe che costui non è avvezzo che agli estratti e ai peptoni chimici.

Infatti ogni incitamento divenne inutile, perchè l'altro diede a conoscere che non solo era sazio, ma che aveva mangiato troppo. Sempre cortese, dopo, dimandò:

- Stomaco?... Pancia?...

- Ahi! - rispose Polla, a cui l'ebbrezza soltanto era cessata, non il male.

Per passare il tempo e arricchire la sua cultura l'uomo volante cominciò allora a toccare questa o quella cosa, rallegrato o stupito dalla forma di esse e dai nomi che ai suoi atti di richiesta gli diceva Polla.

- Catino.... Già.... per lavarsi; e quella, sì, la brocchetta dell'acqua.... Sedia! si chiama sedia!... Il letto, appunto, da dormire! Questo?... Comò!; da tenervi i vestiti..., chi ne avesse!

A che l'altro, con prontezza di lingua e di memoria, riepilogando:

- Catino per lavarsi; brocchetta dell'acqua; sedia; letto da dormire; comò da tenervi i vestiti chi ne avesse.

Era proprio un brav'uomo, oltre che bello; e da qualunque parte fosse giunto, per l'ingegno che aveva non poteva essere che un socialista. Pertanto, in un momento di tregua, l'ospite declinò il suo nome.

- Io ho nome Polla, e voi?

- Nome.... Polla? - Non aveva compreso.

- Mi chiamo così! - Poscia, a spiegarsi meglio, finse che uno lo chiamasse «Polla!», e finse di rispondere: «Eh?»

- Io ho nome Edon! - esclamò l'altro avendo compreso bene.

- Fortunatissimo, caro Edon, di offrirvi la mia ospitalità e i miei servigi! - Polla disse, mentre gli prendeva e gli stringeva la mano; senza prevedere che dopo questo atto l'altro correrebbe al catino a lavarsi. Certamente in quel paese non usavano salutarsi in tal modo contrario all'igiene.

.... Ripreso l'esercizio di nomenclatura e di lingua vi s'intrattenevano da quasi un'ora, quando Edon, non avendo peranche finito di ridere a veder Polla che accendeva una candela, s'abbandonò sul letto e in puro italiano lamentò:

- Oh che male allo stomaco! Oh che male alla pancia!

Era vero. Come aveva imaginato Polla, egli non era uso che ai cibi chimicamente ridotti, e aveva fatta un'indigestione grave di quel poco cibo nostrano.

Entrambi giacquero perciò fraternamente addolorati, eppur lieti di cominciare a intendersi e di poter chiacchierare? con le interruzioni di gastrici ohi ed ahi! Nè è meraviglia se già prima d'addormentarsi Polla ebbe appreso come Edon veniva da un luogo ove tutti gli abitanti volavano, e come era stato rapito dal vento. E poichè i giornali avevano preannunciato un ciclone in viaggio dall'Atlantico, giustamente il socialista pensò che l'amico proveniva da una qualche terra d'America; la quale, abbondando di ciottoli ch'erano smeraldi, rubini, diamanti e pezzi d'oro, doveva essere l'Eldorado.

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