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Per li pungenti spin, per gli aspri istecchi,

per le turbe marin, per cruda guerra

dove io mi varchi, un pensier mi sotterra

e vuoi che innanzi tempo imbianchi e 'nvecchi.

Tanto son fatti e' miei pensier parecchi,

che sì e no nel capo mi s'aferra,

quand' un si chiude e l'altro si riserra,

onde di duol mestier sarà ch'io assecchi.

Ma tu, padre sincer, che l'opre e 'l core

cognosci di noi gente maladetta,

che non provedi a tanto nostro errore?

La tu' iustizia che tanto s'aspetta,

ben dice Dante, ond'io prendo vigore:

la spada di lassù non taglia in fretta.

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