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Burchiello sgangherato sanza remi,

composto insieme di zane sfondate,

non posson più le Muse far lellate,

poiché per prora sì copioso gemi.

Ingegno svelto da' pedali stremi,

in cui le rime fioche e svarïate

tengon memoria dell'alme beate,

a cui parlando di lor palma scemi,

dimmi, qual cielo germina o qual clima

corpo che sia omai di vita privo,

sentir si faccia di sua fauce strida?

Io so un animal che non si stima,

a cui grattargli il mento torna vivo

quand'è pur morto, e pur feroce grida.

Poi mi dirai ov'è l'aria sì cruda

che per fatica pel ceffo si suda.

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