SCENA I.

David e Micol.

MICOL

Esci, o mio sposo; vieni: è già ben oltre

La notte... Odi tu, come romoreggia

Il campo? All'alba pugnerassi. – Appresso

Al padiglion del padre tutto tace.

Mira; anco il cielo il tuo fuggir seconda:

La luna cade, e gli ultimi suoi raggi

Un negro nuvol cela. Andiamo: or niuno

Su noi qui veglia, andiam; per questa china

Scendiamo il monte, e ci accompagni Iddio.

DAVID

Sposa, dell'alma mia parte migliore,

Mentr'Israello a battagliar si appresta,

Fia pur ver che a fuggir David si appresta?

Morte, ch'è in somma? – Io vo' restar: mi uccida

Saùl, se il vuol; pur ch'io nemici pria

In copia uccida.

MICOL

Ah! tu non sai: già il padre

Incominciò a bagnar nei sangue l'ira.

Achimelèch, qui ritrovato, cadde

Vittima già del furor suo.

DAVID

Che ascolto?

Ne' sacerdoti egli ha rivolto il brando?

Ah misero Saùl! Ei fia...

MICOL

Ben altro

Udrai. Crudel comando ad Abner dava,

Ei stesso, il re; che, se in battaglia mai

Tu ti mostrassi, in te convertan l'armi

I campion nostri.

DAVID

E Gionata mio fido

Il soffre?

MICOL

Oh ciel! che puote? Anch'ei lo sdegno

Provò del padre; e disperato corre

Infra l'armi a morire. Omai, ben vedi,

Qui star non puoi: cedere è forza; andarne

Lungi; e aspettare, o che si cangi il padre,

O che all'età soggiaccia... Ahi, padre crudo!

Tu stesso, tu, la misera tua figlia

Sforzi a bramare il fatal dì... Ma pure,

Io no, non bramo il morir tuo: felice

Vivi; vivi, se il puoi; bastami solo

Di rimaner per sempre col mio sposo...

Deh! vieni or dunque; andiamo...

DAVID

Oh quanto duolmi

Lasciar la pugna! Ignota voce io sento

Gridarmi in cor: «Giunto è il terribil giorno

«Ad Israël, ed al suo re.» ... Potessi!...

Ma no: qui sparso di sacri ministri

Fu l'innocente sangue: impuro è il campo,

Contaminato è il suolo; orror ne sente

Iddio: pugnar non può qui omai più David. –

Ceder dunque per ora al timor tuo

Emmi mestiero, ed all'amor tuo scaltro. –

Ma, tu, pur cedi al mio... Deh! sol mi lascia...

MICOL

Ch'io ti lasci? Pel lembo, ecco ti afferro;

Da te mai più, no, non mi stacco...

DAVID

Ah! m'odi,

Male agguagliar tuoi tardi passi a' miei

Potresti; aspri sentier di sterpi e sassi

Convien ch'io calchi con veloci piante,

A pormi in salvo, poichè il vuoi. Deh! come

I piè tuoi molli a strazio inusitato

Regger potranno? Infra deserti sola

Ch'io ti abbandoni mai? Ben vedi; tosto,

Per tua cagion, scoperto io fora: entrambi

Alla temuta ira del re davanti

Tosto or saremmo ricondotti... Oh cielo!

Solo in pensarvi, io fremo... E poniam anco,

Che si fuggisse; al padre egro dolente

Tor ti poss'io? Di guerra infra le angosce,

Fuor di sua reggia ei sta: dolcezza alcuna

Pur gli fa d'uopo al mesto antico. Ah! resta

Al suo pianto, al dolore, al furor suo.

Tu sola il plachi; e tu lo servi, e il tieni

Tu sola in vita. Ei mi vuol spento; io 'l voglio

Salvo, felice, e vincitor:... ma, tremo

Oggi per lui. – Tu, pria che sposa, figlia

Eri; nè amarmi oltre il dover ti lice.

Pur ch'io scampi; che brami altro per ora?

Non t'involare al già abbastanza afflitto

Misero padre. Appena giunto in salvo,

Io ten farò volar l'avviso; in breve

Riuniremci, spero. Or, se mi dolga

Di abbandonarti, il pensa... Eppure... ahi lasso!

Come?...

MICOL

Ahi me lassa!... E ch'io ti perda ancora?...

Ai passati travagli, alla vagante

Vita, ai perigli, alle solinghe grotte,

Lasciarti or solo ritornare?... Ah! s'io

Teco almen fossi!... I mali tuoi più lievi

Pur farei... dividendoli...

DAVID

Ten prego,

Pel nostro amor; s'è d'uopo, anco il comando,

Per quanto amante il possa; or non mi dèi,

Nè puoi seguir, senza mio danno espresso. –

Ma, se Dio mi vuol salvo, omai non debbo

Indugiar più: l'ora si avanza: alcuno

Potria da questo padiglion spiarne,

E maligno svelarci. A palmo a palmo

Questi monti conosco; a ogni uom sottrarmi

Son certo. Or, deh! l'ultimo amplesso or dammi.

Dio teco resti; e tu, rimani al padre,

Fin che al tuo sposo ti raggiunga il cielo...

MICOL

L'ultimo amplesso?... E ch'io non muoja... Il core

Strappar mi sento...

DAVID

Ed io?... Ma... frena... il pianto. –

Or, l'ali al piè, possente Iddio, m'impenna.

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