Tristezza

Tristezza, tu discendi oggi dal Sole.

La tua specie mutevole è la nube

del cielo, e son le spume

del mare gli orli del tuo lino lungo.

Sembri Ermione, sola come lei

che pel silenzio vienti incontro sola

traendo in guisa d’ala il bianco lembo.

Sí le somigli, ch’io m’ingannerei

se non vedessi ciocca di viola

su la sua gota umida ancor del nembo.

Ha tante rose in grembo

che la spina dell’ultima le punge

il mento e glie l’ingemma d’un granato.

Come fauno barbato

accosto accosto mòrdica le rose

il capricorno sordido e bisulco.

(Data di composizione sconosciuta)

Share on Twitter Share on Facebook