Personaggi

DORA

50 DIAVOLI

VOCI DI LEGNAIUOLI

L'azione ha luogo nel centro di una foresta sopra una montagna.

La scena è una specie di landa nel folto di una foresta millenaria.

Gli alberi giganteschi hanno l'incubo di una minacciosa umanità gesticolante.

Grosse nuvole si addensano nel cielo ancora arrossato dal tramonto.

Un canto di donna echeggia lontano, e rapidamente si avvicina.

È la voce di Dora.

Dora raccoglie legna nel bosco e appare infatti col suo fascio sul fondo della scena.

Dora è una bellissima fanciulla di diciott'anni. Sarebbe forse la più bella di tutte le donne se un enorme malaugurato bitorzolo non deturpasse la sua guancia sinistra.

Quel bitorzolo è lo spasimo di Dora; e s'ella non ha smesso di ridere e di scherzare è perchè nessuna cosa al mondo indurrebbe Dora a rinunziare a due cose al mondo; al canto e alla danza.

Ella dunque seguita a cantare finchè lo scoppio di una folgore non le fa improvvisamente abbandonare il fascio di legna e fuggire pazza di terrore verso il davanti della scena in cerca di un rifugio ch'ella conosce benissimo.

È nel cavo di un vecchio albero, di cui è rimasta in piedi l'enorme carcassa, ch'ella si nasconde trepidante.

Si è appena rifugiata là dentro quando scoppia l'uragano.

Allora, poichè è ormai al sicuro e vuol ingannare il tempo, si rimette a cantare.

La notte scende rapidamente. La tempesta accenna anch'essa d'un tratto a cessare quando si ode il brusio quasi animalesco di molte voci rauche e laceranti.

DORA

(stupita)

Dio mio! Chi sarà mai?

UNA VOCE

(seguìta da una specie di coro che la imita)

Uh! uh! uh! uh!

(Un'altra voce pare che esca dal ventre di una rana gigantesca. Suoni e voci chiocce miste a risate terribili si avvicinano sempre più)

DORA

È possibile? Io credevo di esser sola nella montagna! Essa è dunque abitata? E da chi?

Una folla di giganti si delinea nel fondo, e ciascuno brandisce una torcia di resina le cui fiamme guizzano fantasticamente.

(preoccupata)

Non è gente del mio borgo...

Rimane a guardare con gli occhi sbarrati. Ma poi, presa dal terrore, si ritira nella sua nicchia battendo i denti.

Madonna mia, sono i demonii!

E battendo i denti mormora:

Mi mangiano! Mi mangiano!

I demoni (sono essi, infatti) si fermano bofonchiando allegramente. Ciascuno ha piantato per terra la propria torcia con la punta di ferro che la regge, segnando un circolo perfetto.

Sono cinquanta demonii, e cinquanta torce vengono infisse in modo da formare un grande cerchio di fuoco dentro cui tutti si mettono a sedere.

DORA

(più morta che viva, dando un'occhiata in giro)

Che orribili facce!

Infatti ve ne sono di tutte le specie, e l'una più spaventosa dell'altra. Qualche demonio è nero e vestito di rosso. Qualche altro è rosso e vestito di verde. C'è chi ha soltanto un enorme occhio nel mezzo della fronte. C'è chi non possiede la bocca. C'è chi non possiede il naso.

Tutti però sono allegrissimi e dopo aver tirato fuori le fiaschette di vino e le coppe dalle loro casacche, si mettono a bere.

1° DEMONIO

(che ha la testa simile a quella di un ippopotamo)

A chi tocca a cantare?

2° DEMONIO

(che ha due nasi, e la bocca dietro la nuca)

A me!

3° DEMONIO

(che ha un occhio solo e si regge con una mano la coda cresciutagli soverchiamente)

Tocca a me!

1° DEMONIO

Taci, Mulàh! Non puoi cantare! Tu grugnisci come un vecchio porco!

Tutti si mettono a ghignare grassamente. Il 3° demonio appare alquanto mortificato.

Nessuno però smette di bere.

Qualcuno è già ebro. Quelli che hanno un occhio solo sembrano irraggiare un fuoco livido da un rovente globo di rame.

4° DEMONIO

Tocca a Kabèt! Ai candido Kabèt!

TUTTI I DEMONI

Kabèt! Kabèt! Kabèt!

5° DEMONIO

(che ha nome Kabèt e che è bianco di pelle, con un naso che finisce in una specie di codino arricciato, ed è vestito di verde)

Se volete canterò. Ma mi sembra di essere un poco ubriaco...

TUTTI

Uuuuh!... Uh!... Uh!..

DORA

Comincio a divertirmi. In fondo, mi sembrano buoni diavoli!...

6° DEMONIO

Canta, canta la canzone del «Sole arroventato»!

TUTTI

Sì! sì!

5° DEMONIO

(si alza sbilenco. Prende una posa ispirata. Poi canta):

Il sole ieri — s'era scaldato
più dell'usato:

e gocciolava — tutto da un lato,
molto sudato...

TUTTI

(in coro)

Plèa! Plèa! Zum!

5° DEMONIO

Perciò si volle — troppo affrettare
a entrare in mare!

L'acqua stridendo — prese a fumare
e a gorgogliare...

TUTTI

(in coro)

Plèa! Plèa! Zum!

5° DEMONIO

Mille balene — le derelitte! —
furono fritte

dopo di avere — soffiato afflitte
come marmitte.

TUTTI

(in coro)

Plèa! Plèa! Zum!

Mormorio generale di approvazione.

Il 5° demonio fa una piroetta mostrando le corna con le dita della mano e ghignando lievemente. È la maniera usata dai diavoli per ringraziare il pubblico.

Allora il coro prorompe in una grossa risata che sveglia tutti gli echi della foresta.

Poi ciascun demonio trae dalla casacca uno strumento formato da una boccia di pelle di tamburo sostenuta da un manico di legno. Battendo sulla pelle con un martelletto i diavoli traggono un suono profondo e rapido come un singhiozzo.

Sùbito un demonio grasso si spinge nel mezzo del cerchio ardente e si mette a danzare.

I diavoli accompagnano con una cantilena a bassa voce il ritmo della danza.

DORA

che ha seguito attentamente questa scena col volto estatico, si torce le mani perchè è presa da una pazza voglia di ballare.

A un tratto, non potendo reggere più, sospinta da una specie di vertigine, ella abbandona gridando il suo rifugio: quando giunge in prossimità dei demoni, batte le mani, fa una piroetta e si piega in un grazioso inchino dinanzi alla diavoleria esterrefatta.

Con uno scatto, i cinquanta demonii sorgono in piedi tra le esclamazioni più terribili: ma Dora correndo sulle punte dei piedi è già entrata in mezzo al cerchio di fuoco e ha cominciato a danzare.

I demonii lentamente si mettono a sedere, con le gambe incrociate. Essi a poco a poco subiscono il fascino della danza e macchinalmente riprendono a battere i martelletti sugli strumenti mentre guardano estatici la donna.

Quando la danza è finita Dora stramazza affranta dal terrore nel mezzo del cerchio: ma i demonii l'acclamano con urli terribili esprimendo così tutta la loro soddisfazione.

Ora ogni demonio ha ripreso in mano la sua torcia, e tutti vogliono avvicinarsi a lei.

6° DEMONIO

(galante)

Donna! Non aver paura di noi!

7° DEMONIO

Non ti faremo alcun male.

8° DEMONIO

(con importanza)

Siamo dei gentiluomini!

9° DEMONIO

Vorrei smarrire la mia coda tra le braccia di un prete, piuttosto che torcere un capello a te.

DORA

(tremebonda, ma non troppo)

Proteggetemi. Son sola!

10° DEMONIO

(stupito)

Gli uomini ti han lasciata venir sola in una montagna come questa?

DORA

(un po' rinfrancata)

Signor Demonio, le gravi difficoltà della vita inducono gli uomini a trascurare la galanteria.

(Mugolio di stupore fra tutti i demoni)

1° DEMONIO

È incredibile! Da che è diminuita l'importanza dei peccati mortali gli uomini hanno peggiorato. Prendi nota, Kabèt, di questo fatto: prendi nota nel tuo taccuino.

(alla Donna)

Che ne dite voi di un centinaio di barili di zolfo con cui potremmo incendiare tutto il borgo per dargli una lezione?

DORA

Per carità! E la mia casa? E i miei fratelli?

1° DEMONIO

(a Kabèt)

Allora niente! Cancella!

DORA

Ora vi prego di lasciarmi andar via...

1° DEMONIO

Un momento!

(Si volge ai compagni con cui forma gruppo. Tutti si consultano sul da fare)

DORA

Ebbene?

1° DEMONIO

(tornando presso la donna, seguìto dai compagni con cui s'è consigliato)

Noi vogliamo che tu torni qui almeno un'altra volta a danzare.

DORA

Ve lo prometto! Tornerò con vero piacere!

2° DEMONIO

Non basta!

DORA

Ve lo giuro!

3° DEMONIO

Ci scuserai, ma non possiamo prestar fede al giuramento di una donna.

DORA

Dio! Come in questo rassomigliate agli uomini!

4° DEMONIO

Potrebbe anche darsi che tu, pur avendo tutta la buona volontà di mantenere la promessa...

DORA

Capisco, capisco... Il diavolo, se è lecito servirsi di un vecchio proverbio, potrebbe metterci la coda...

5° DEMONIO

Con tua licenza, ecco una frase stupida inventata da qualcuno che probabilmente non l'avrà mai posseduta.

DORA

Allora come volete che io faccia a rassicurarvi?

1° DEMONIO

Ecco. Abbiamo deciso che tu debba lasciarci un pegno.

DORA

Un pegno?

1° DEMONIO

Sì! Noi te lo prendiamo senza farti sentire il più piccolo dolore. Senza che neanche te ne accorga! Per esempio ti prendiamo un'orecchia. Qual'è la cosa a cui tieni di più?

DORA

(riflette un istante. Il suo viso s'illumina mentre guarda di sottecchi i diavoli. Immediatamente ella ha già ideato il suo piano)

Non mi parlate della cosa che io amo di più. Quella non la lascerei a nessun costo... Però io posso, se credete, lasciarvi un occhio, o il naso, o le trecce...

7° DEMONIO

(ammiccando ai compagni, con furberia)

Ebbene, sì... Noi ti prenderemo certamente un occhio, o il naso, o l'orecchia... o quella parte del corpo che più t'aggrada. Ma dimmi per piacere, soltanto per appagare la mia curiosità, qual'è la cosa a cui tieni di più...

DORA

(tra sè)

Tu credi di farmela, ragazzo mio!...

(compunta)

Ebbene... Andiamo, via! Voi lo avete indovinato... Esso è tutta la mia fortuna, questo mio bitorzolo!

I DEMONI

(ammiccando)

Ah!

DORA

(sempre con aria candida)

È mercè sua che io sono ritenuta nel mio paese una creatura privilegiata.

(piangendo)

Non vi verrà in mente di portarmelo via!

Tutti i demonii rimangono muti e si consultano con lo sguardo.

1° DEMONIO

(fingendo un'aria d'indifferenza)

Ti è dunque molto caro? Bene, bene...

DORA

(fingendo a sua volta di essere rassicurata dal tono noncurante del 1° demonio, parla con slancio)

Non c'è ricchezza che non mi venga da questo qua! La stessa gioia che ho per il ballo mi viene da questa cara protuberanza! Se la smarrissi farei mille miglia a piedi sui rovi per rintracciarla! Se qualcuno me la rubasse... Oh! Come io sono sciocca! Chi potrebbe portarmela via senza portar via anche tutta me stessa?

I demonii di nuovo si scambiano un'occhiata e questa volta ghignano un poco.

DORA

(con molta leggerezza e volubilità)

Ebbene, prendetevi un occhio! Mi è molto caro, sapete? Specialmente quello sinistro che è leggermente più azzurro dell'altro... Ma che importa? Purchè me ne rimanga uno per vedere la strada!... Oppure prendetevi un'orecchia... Preferite un'orecchia? Ci sentirò un po' meno, ma giacchè me la restituirete, non è vero?, un giorno, quando tornerò….. Guardate com'è carina la mia orecchia! Io l'amo molto! Essa mi aiuta a conoscere i segreti delle piante, mi aiuta a partecipare alla gioia degli uccelli quando cantano, e anche — perchè nasconderlo? — mi serve ad ascoltare quel che le donne hanno forse di più caro al mondo: ossia le menzogne degli uomini... Ebbene, un'orecchia ve la lascio volentieri! Oppure vi lascio le mie bionde trecce... Volete le mie trecce? Oh! Rimarrebbe nelle vostre mani la parte più viva della mia persona! Quando esse si snodano, sembrano contenere un peso enorme, tanta è la fretta con cui arrivano fino ai piedi... E questo fanno per gelosia del mio corpo che vogliono sùbito fasciare in un guscio d'oro... Ebbene, anche le trecce io sono disposta a lasciarvi in pegno, se preferite le trecce.

1° DEMONIO

(dopo aver riflettuto)

Donna! Tu hai le orecchie che ami, i capelli che adori e gli occhi che prediligi, di cui uno più azzurro aggiunge fascino al tuo volto e rende più ambigua la tua bellezza: ma noi vogliamo essere sicuri del fatto nostro e avere da te un pegno che ti obblighi assolutamente a tornare in questa foresta!

DORA

(fingendo di voler stornare il pericolo di quelle parole)

Allora prendetevi i miei denti! Tutti i miei denti! Voi li vedete splendere al lume delle vostre fiaccole e perciò sapete già come sono puri e candidi e come la mia bocca s'illumini quando ride.... E io ho un giovane che sopra tutto ama la mia bocca. Dovrei rinunziare al suo amore se rinunziassi ai miei denti!

5° DEMONIO

(ai compagni)

Poichè ha danzato così bene e fu molto gentile con noi mi pare che potremmo accontentarla prendendoci uno dei pegni ch'ella ci offre.

DORA

(tra sè)

Oh dio! Che cosa viene in mente a questo bestione!

(indi simulando la massima allegrezza si mette a saltare)

Sì! sì! sì! sì! Ascoltate quel che dice lui!

(batte la mani e si mette a girare su se stessa)

Sì! sì! sì! sì!

3° DEMONIO

(a bassa voce)

Taci, Kabèt! Non vedi com'ella è allegra? Troppo allegra perchè sia sincera! È capacissima di non tornare più e lasciarci tutti i suoi denti!

4° DEMONIO

(a bassa voce, approvando)

Esistono dentiere bellissime presso gli specialisti del genere. E in quanto agli occhi, se ne fabbricano di quelli che danno l'illusione completa. Quando sono proprio perfetti si può riuscire a vedere meglio che con quelli naturali! E se ci lascia un'orecchia ella può facilmente coi capelli nascondere il difetto.

1° DEMONIO

(al 5°)

È vero. Mulàh ha ragione. Non vedi com'ella è contenta di darci uno qualunque dei pegni che ci offre? L'allegria di una donna è un po' opera dell'inferno e sarebbe ridicolo che noi ci lasciassimo invischiare dagli inganni della nostra bottega!

(Indi volgendosi a Dora che ha seguìto con la coda dell'occhio il conciliabolo dei demonii)

Donna! A tutti i pegni che ci offri noi preferiamo quello che non vorresti darci e che ci piace di più! Sappiamo perfettamente che il tuo bitorzolo è il ricettacolo di tutta la tua ricchezza... Lascia che io lo guardi più da vicino...

DORA

(a piccoli passi avvicinandosi a lui con circospezione)

Ecco!...

1° DEMONIO

Con rapido gesto porta via il bitorzolo che deturpava la rosea guancia di Dora.

Poi si mette allegramente a sghignazzare.

Gli altri demonii lo imitano.

DORA

(Getta un altissimo grido, si porta rapidamente le mani al viso e si piega in due per meglio nascondere la faccia che deve essere raggiante)

1° 2° e 3° Demonio

(si avvicinano a lei per consolarla)

1° DEMONIO

Suvvia! Quando tornerai qui, riavrai tutto!

2° DEMONIO

È soltanto per averti un'altra volta che noi ti priviamo del tuo tesoro!

3° DEMONIO

Più presto torni e più presto lo riavrai!

DORA

(tra sè)

Aspetterete un pezzo!

Si ode il vocio confuso di gente che si avvicina.

LA VOCE DEI LEGNAIUOLI

Dora! Dora!

DORA

(in ascolto)

Udite? Mi cercano! Sono quelli del mio borgo che mi cercano!

(Tra sè, ansiosa)

Dio! Che cosa pagherei per avere uno specchio!

1° DEMONIO

Ora dobbiamo lasciarti. A rivederci presto. Noi veniamo qui tutte le notti!

DORA

Sì! A rivederci presto! Però...

(si mostra un po' imbronciata)

5° DEMONIO

Non essere in collera, via!

DORA

(alza le spalle fingendo di essere indispettita)

1° DEMONIO

Donna... Dimmi la verità...

DORA

Che cosa?

1° DEMONIO

(con aria furbesca)

Non volevi darci il bitorzolo...

DORA

(sorridendo, più furba di tutti)

Eh! No davvero...

1° DEMONIO

(c. s.)

Che è quanto dire che tentavi di corbellarci tutti quanti...

TUTTI I DEMONI

(sghignazzano grassamente)

DORA

(sospirando)

Eh! Che volete che dica! Ormai è fatta... Tanto peggio per me!... Non posso mettermi a lottare coi diavoli! E poi... e poi... voi siete in tanti! Quanti siete?

1° DEMONIO

Cinquanta!

DORA

Cinquanta! Pensate: cinquanta! E si dice che una donna può anche riuscire a ingannare il diavolo... Sì, ma un diavolo solo! O per lo meno un diavolo per volta...

(Tutti ridono facendo grandi cenni).

DORA

Com'era dunque possibile che io ne ingannassi cinquanta nello stesso tempo?

Tutti i diavoli ridono disordinatamente facendo sgambetti e smorfie terribili. Poi s'allontanano in fretta volando con le loro torce.

DORA

(rimane un istante a guardarli. Indi prorompe in una sonora risata mentre si stringe, fuori di sè per la gioia, la faccia con le mani.

E via di corsa verso le voci dei legnaiuoli che ancòra chiamano: Dora! Dora! Dora!)

(SIPARIO)

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