SCENA UNDECIMA.

Gaspare.

Andiamo via! Usciamo!

Gonzalo.

Andiamo a veder la folla!

Il Marito.

Di là c'è il concerto. Ci son le maschere.

Barbara.

Io ho voglia di ballare!

S'illumina la torretta del campanile.

Osvaldo.

Correre! correre! Uscire di qui!

Barbara.

Io ho tanta voglia di ballare! E voi, Osvaldo?

Osvaldo.

Io sento un'impressione strana. Mi pare di essere leggero leggero.

Barbara.

Anch'io.

Gaspare.

Anch'io.

Cameriere

entra e va a girare l'interruttore. Si vede il Mago della Verità seduto al tavolino di mezzo. Egli era entrato senza che nessuno se ne fosse accorto prima che si accendesse la luce. Tutti lo guardano con stupore e con curiosità.

Osvaldo.

Da dove è venuto fuori?

Barbara.

Era buio! Non ci siamo accorti ch'egli era entrato e s'era messo a sedere.

Gonzalo.

Ma è una maschera?

Gaspare.

Credo.

Barbara.

Che fa?

Il Marito.

Mette dei grani in un'anfora.

Barbara

al Mago.

Scusi. Che anfora è quella?

Gaspare.

Sembra un venditore di pianeti.

Barbara.

Perchè non risponde? Lei è un venditore di pianeti?

Gonzalo.

Non conoscerà la nostra lingua. Per me è uno straniero.

Gaspare.

Sembra un mercatante levantino.

Osvaldo.

Infatti ha un'aria straniera.

Barbara.

Sembra muto.

Il Marito.

Non è una maschera, vi dico!

Gaspare.

Dove mette l'anfora?

Gonzalo.

Per terra. Qualche cosa brucia là dentro.

Osvaldo.

E ora se ne va?

Il Mago esce lentamente.

Barbara

facendo un passo indietro.

Non ci sarà dentro un ordigno che possa scoppiare?

Tutti ridono.

Il Marito.

Si sprigiona, anzi, un buon odore.

Barbara

eccitata da un'ansietà strana.

Curiosa! Curiosa! È come se avessi tanta voglia di parlare!

Il Marito.

Anch'io!

Gaspare.

Anch'io!

Gonzalo.

Anch'io!

Barbara

ride.

Tutti.

Che c'è?

Barbara.

Dianzi, quando ero con Osvaldo e voi due siete entrati a dirmi qualche cosa, eh?...

Il Marito e Gaspare.

Sì! sì!

Barbara

come riafferrando con uno sforzo il dominio della simulazione che sta per sfuggirle.

.... Strano! Eravate tutti e due venuti a dirmi la stessa cosa, e voi Gaspare mi avete chiesto se consentivo a fermarmi qualche giorno di più in questo paese....

Come cedendo per forza all'impulso ormai invincibile della verità.

Non è vero! Tutti e due vi siete lagnati....

Cerca di turarsi la bocca ma la verità vien fuori suo malgrado.

Vi siete lagnati che io civettassi con Osvaldo!

Osvaldo

a Barbara.

Voi!

Il Marito

a Gaspare.

Tu!

Barbara.

Sì! Sì! Sì!

Si tura la bocca e agita le gambe allontanandosi un po' verso il fondo. Poi salta a sedere sopra un tavolino e ride come presa da una frenesia strana.

Gaspare

a Gonzalo.

Sì, sì! È vero! Ve lo giuro.... su mio fratello che sta in galera da sette anni....

Gonzalo.

In galera? Il professore di Università?

Gaspare.

Ma che professore! Non è mai stato professore! E se non fosse per mia sorella....

Gonzalo.

La suora? Quella di cui mi avete parlato?

Gaspare.

Sì, quella che fa la cocotte a Montevideo....

Rumori, vocii e grida di gente che bisticcia di là. Si vedono gruppi di maschere e di signori senza maschera appartarsi atterriti sul limitare dell'uscio.

Tutti.

Che succede?

Cameriere

scalmanandosi.

Si picchiano! S'insultano!

Si ode una voce maschile gridare in un momento di silenzio:

Voce.

Tutte queste donne sono state mie!

A cui rispondono urli e imprecazioni.

Gaspare

con voce tonante.

Silenzio!

tutti tacciono.

Gaspare

fa due passi avanti verso il Marito di Barbara e gli mette una mano sulla spalla.

Io sono l'amante di tua moglie!

Sensazione di stupore. – Mormorio. – Poi improvviso silenzio.

Il Marito

avanzando a sua volta di un passo, con voce ferma.

Lo so!

Tutti

sghignazzando.

Ah ah!

Il Marito.

Lo so! Ma sto zitto, e chiudo un occhio, perchè tu, Gaspare Braun, mi fai guadagnare sui vini duecentomila franchi l'anno!

Gaspare.

Tutto ciò va bene. Ma se io non ti derubassi ne guadagneresti trecentomila!

Si gettano l'uno contro l'altro. – I presenti li trattengono a fatica.

Dott. Fox

accorrendo tutto trafelato.

Chi mi vuole? Chi mi chiama? Chi mi spinge qui a confessare che io sono psichiatra per burla? Che inondo la mia clientela di fandonie? Che non so niente di niente? Che tutto un cimitero di vittime mi trascino dietro e sempre più si popola, e sempre più si popola?

Palmina

saltando.

E io so tante cose! So tante cose imparate in collegio! E adesso le dico! Adesso le dico!

Dott. Fox.

Ragazza, t'ho detto di far la civetta con Osvaldo perchè suo padre, quel contadino di suo padre, è tornato ricco dall'America!

Osvaldo

con disgusto.

Ma che dicono! Ma è una follia!

Barbara

a Osvaldo.

Non ti crucciare! Faccio di tutto perchè tu venga a letto con me!

Tutti.

Oh!

Insieme.

Barbara al marito. Ah! lo sai? E tacevi? E chiudevi gli occhi? A Gaspare. E anche tu! ladro! ladro! Tutti e due speculavate su di me! Ma per fortuna vi ho reso pan per focaccia!

Il marito a Gaspare. Ah! mi rubavi anche! Tutto rubavi! Capisco la moglie! Ma mi fa meraviglia il denaro! Oh! come ti disprezzo! Tu non sai, porco, il disprezzo che ho sempre avuto di te!

Gonzalo al figlio. Sempre tu! Sempre tu! Chi avvelena il mio rimorso è la tua innocenza! Maledetti i figli quando col loro capo innocente aggravano i delitti dei padri! Lo scuote brutalmente

Insieme

Gaspare al marito. Oh! Lo sai ora? Sì, ti rubo!, e ti ruberei l'anima perchè non hai diritto a guadagnare un soldo! No! Perchè sei la più fenomenale bestia di questo mondo! Il dottore. Signori! La psichiatria è quel trucco personale con cui io applico delle teorie spaventose sulla massa cerebrale altrui!

Osvaldo a sè stesso. Ma che candore! Io non ne ho di candore! In fondo è timidezza, è ipocrisia! Però Palmina mi piace! Ma Barbara mi rimescola! Che fare? Palmina. Papà vuole che faccia la civetta con Osvaldo; però io trovo divertente mio cugino! Ma anche quello.... auff! Sono tutt'altro che sentimentale!

Gonzalo

dominando il frastuono.

Silenzio!

Silenzio improvviso.

Vi dirò io chi affogò il bambino!

Tutti

hanno come un urlo represso, un urlo di raccapriccio che li fa tremare. Rimangono cogli occhi sbarrati trattenendo il respiro.