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Al duca di Ferrara

Ill. ed Ecc. Sig. mio. Ebbi da V. Ecc. l'avviso come ella avea commesso al Capitano di Reggio che mandasse a Soraggio per pigliar quelli banditi [251] ch'eran nella chiesa, ed io per essergli più presso a dar soccorso se bisognasse, mi mossi con li schioppettieri verso Camporeggiano e allora incontrai uno che mi diede una lettera di Giacomo di Pasino Capitano de li cavalleggieri di Reggio, per la quale mi avvisava che la sera dinanzi era giunto a Soraggio e avea trovato in la chiesa un figliolo e un nipote di Bastian Coiaio e altri compagni, circa X, e tutti li avea presi, e che li menava verso Reggio: ma il medesimo messo che mi diè la lettera mi disse che alla giunta di questo Giacomo di Pasino a Soraggio, Battistino Magnano e Margutte da Camporeggiano banditi e assassini pubblici eran con gli altri, ma che facendo lor spalle quest'altri che non eran banditi, se n'erano fuggiti, e che ci avean avuto tempo perchè avean veduto venire li balestrieri da lungi, imperocchè questa compagnia era giunta a Soraggio su le XXII ore: de la qual cosa ho avuto dispiacere che questo Giacomo non sia stato tanto avveduto, che non abbia saputo giungere di notte, o su l'alba, sicchè non s'abbia lasciato vedere prima che sia stato lor addosso. Io non so se l'abbia fatto scioccamente, o pur d'industria, perchè di poi m'è stato detto che la moglie di Bastiano Coiaio è parente di Giacomo di Pasino. Sit quomodocumque, io sento grandissimo dispiacere che quelli due ribaldi sieno campati. Donatello con un altro bandito detto Venturello s'era partito poco prima. Io non so che farà il Capitano di Reggio di questi che son stati menati prigioni: non sarìa male di dar loro qualche ricordo, chè sempre non [252] avessino a favorire e star con banditi: e forse chi li esaminasse intenderia da loro qualche andamento di questi ribaldi. V. Ecc. farà quello che gli parrà.

Ier sera fui alle Verugole, e trovai quella rôcca fornita solo di tutti li disagi: ho detto al Castellano che mi mandi la nota di quanto gli bisogna...... Io non mi partirò da Camporeggiano dove sono ora, che gli farò provvisione di tutto quello che occorrerà; ma ho da far con mali villani. Ieri feci chiamare a parlamento perchè facessino provvisione di quattro guardie da porre ogni notte in le Verugole: mi risposeno che non lo volevano fare perchè non erano obbligati, e che pagavano per quelle rôcche 4 bolognini il dì, e che toccava a V. Ecc. farle guardare, e non già ad essi: pur impetrai dopo molte parole che ne mandassino due per quindici giorni, tanto ch'io avessi scritto e avuto da V. Ecc. risposta, e difficilmente furon contenti. Come già quella può sapere, il luogo è grande e col suo salario compito si vi solea tenere 14 persone, sette per rôcca. Ora che la cosa è ridotta a cinque, male si potranno guardare, cioè quando accadesse qualche novità di guerra; ma quando fossimo liberi da quel sospetto, credo sieno assai: pur Bernardino dal Doccie non sta molto sicuro, mentre che queste genti del Signor Giovannino stanno in Lunigiana, che partendosi la sera potriano essere all'alba alle Verugole; e per questo m'ha pregato ed io son stato contento di dargli due di questi schioppettieri appresso. La provvisione più necessaria, che è di far murare una porta che non è molto importante, [253] che serà più sicura che far di novo perchè è marza e guasta, e far conciar la cisterna, farò prima ch'io mi parta di qui; e ho pur disposto gli uomini che questo faranno a sue spese. Circa il resto io vederò li suoi capitoli, e quello che saranno obbligati vorrò che facciano. Del resto V. Ecc. serà prima avvisata che si faccia altra spesa. Qui ne la rôcca di Camporeggiano ho posto Santo Giacomello Castellano, la quale similmente è senza provvisione alcuna: di questa similmente, come di quell'altre, farò poi ch'avrò veduti li capitoli di questa Vicarìa: ma poca spesa farebbe questa Vicarìa non molto forte; e fortificata questa cognosco che in queste parti non sariano di bisogno altre fortezze nè di fare altra spesa, e poi vi porrò due fanti finchè V. Ecc. mi avviserà diversamente. Altra persona non saprei che porvi, perchè nessuno del paese saria buono, nè nessuno vi vorria entrare, se non sapesse d'avere la provvigione di che V. Ecc. non me ne dà avviso alcuno. V. Ecc. scrive che manderà anco un Capitano a Camporeggiano, e non ha mandato se non quello de le Verugole. Non so quanto abbia determinato, ma dico ben secondo il mio parere che stava meglio un Castellano in la rôcca di Camporeggiano che in le Verugole per essere più utile a quelli uomini che in Camporeggiano stesse un poco di guardia che in le Verugole che è lor più lungi, ed anco mi pare che con poca poca spesa la rôcca di Camporeggiano si farìa molto più forte che quella de le Verugole, ed è di minor guardia assai; pur a quella stà di fare il parer suo. Ma [254] riparato e provvisto a queste tre rôcche, Verugole, Camporeggiano e Sassi, meglio saria minar l'altre, o smantellare e aprire di sorte che banditi o altri nimici non vi potesson alloggiar dentro; ma meglio e più pace del paese saria a guardarle. Ecci anco la rôcca di Trassilico, che quando V. Ecc. non vi voglia porre altro Castellano, non sarìa forse mal fatto che il potestade vi stesse dentro, poi che a quella pare che 'l podestà abbia da stare a Trassilico, perchè vi starìa esso più sicuro e sarìa causa che quelli uomini la terrìano riparata, come sono obbligati; e intendo che è condotta a tal ruina, che forse il volere ripararla sarebbe oramai tardi: pur quando questa fosse volontà di V. Ecc. la anderei o manderei a vedere. Circa alle rôcche sia per ora detto assai.

Di quanto V. E. mi scrive di far salvo condotto a quelli banditi che per la lettera venuta da parte di questi uomini era stata pregata, dirò a quella.... che l'intenzione del paese è stata di supplicare V. Ecc. che abbia per raccomandata questa provincia e per sua salute faccia le provvisioni necessarie, ma dimandare salvo condotto o grazia per Bastiano Magnano e Donatello e Venturello e certi altri assassini o di pessima sorte, V. Ecc. sappia che nè il Comune, nè uomo da bene è stato chiamato a questo, ma Pierin Magnano e Maestro Gian Piero e Aconzio, c'hanno fatto una lega insieme e voglion guidare ogni cosa a lor modo con Ser Evangelista or Cancelliero de la Comunità, hanno fatto questa lettera a V. Ecc., senza chiamar consiglio, e senza [255] participazione d'alcun altro. Se questi ribaldi fosson banditi per uno omicidio o due soli, V. Ecc. potria compiacere, non dico il Comune, chè esso non domanda questo, ma ciascun di questi particolari: ma voler far grazia ad ammazzatori, publici assassini, e che non vivon se non di porre taglie, se tutto il mondo ne pregasse V. Ecc., quella non lo dovria fare. Il balestriero che fu mandato di qui con lettera di credenza è uomo da bene per soldato, ma è tanto di questa parte taliana per aver moglie una parente di Ser Evangelista, ch'io dubito ch'abbia detto a V. Ecc. a favor d'una de le parti e a biasimo de l'altra più che non richiede il dovere, e massime ch'abbia fatto grandi li meriti di questi banditi, li quali se son venuti in favore di questo paese V. Ecc. non creda che sia stato perchè gli siano tanto affezionati più degli altri, ma per difensione de la lor fazione, vedendo che con li nimici veniva il Cornacchia e li figlioli di Pier Madalena, e quelli da Pontecchio, cioè Ulivo e il fratello che sono lor nimici capitali: pur e di questa come de l'altre cose mi rimetto a V. Ecc......

Or ora ho avuto avviso che 'l Capitano Todeschino che fu ferito è morto. Un che gli attendeva ne la sua infermitade e a chi io aveva commesso che meglio che potea si sforzasse di cavarne quel che l'avea mosso a venir in qua, mi ha riferito che sino alla morte è stato nel fermo proposito che 'l Sig. Giannino nulla ne sapea, ma che quel giudice da Fivizzano l'avea mosso, con speranza che, succedendo le cose ad vota, il Sig. Giannino dovesse [256] essere contento e pigliar questa escusa che li uomini l'avesson chiamato. Io scrissi a V. Ecc. che la Bastia era perduta; di poi hanno avuto monte di Simone dove hanno preso il marchese Spinetta e moglie e figlioli. Si dice che v'è stato tradimento. Son per ire a Fosdinovo, dove il marchese Lorenzo si fa forte ed ha aiuto da San Giorgio. Altro non occorre. A V. Ecc. mi raccomando.

Camporegiani, 2 augusti 1524.

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