CXLVIII

Al duca di Ferrara

Ill. ed Ecc. Signor mio. La lettera di V. Ecc. dì XXI di questo mese, appresso il buono effetto venuto con quella de li 25 schioppettieri, e così il Castellano mandato per le rôcche de le Verugole, sono stati tanto grati agli uomini da bene ed amatori di pace di questo paese, che di nuovo quella può far conto di aversegli acquistati per fidelissimi sudditi. Alla lor giunta tutta li banditi hanno sgombrato il paese, nè credo, finchè ci stiano, che se ne senta alcuno. Io ho messo di questi schioppettieri una parte a Camporeggiano e una parte a Castelnovo, ma nè a Castelnovo nè a Camporeggiano li lascierò fermare, perchè vorrò che vadano in volta per il paese; e così ieri cominciai, e ne menai meco una parte a Sassi, per far provvisione a quella rôcca, come V. Ecc. per la sua mi commette, de la qual rôcca, non so se quella n'abbia ricordo, ma sappia che gli è luogo molto più forte de le Verugole, e di manco guardia assai, e fra gli altri Cristoforo Casanuova ne potria dare cognizioni a V. Ecc. che già l'ha veduta e parlatone meco. È situata in luogo importante perchè è alle confine de' Fiorentini e [245] de' Lucchesi, e tanto vicina a Castelnovo, che quando accadesse un bisogno, e vi fosse un Castellano, questi uomini più volentieri vi fuggiriano le sue robe e le sue brigate, che non fariano a Barga e ne l'altre terre vicine, come hanno fatto a questi dì. E perchè V. Ecc. mi scrive, ch'io veda di aver questa rôcca in le mani e ch'io vi ponga un Castellano a mio modo, io fo congiettura che a quella sia stato scritto che qualche bandito la tenesse e qualche nimico di V. Ecc. Quella sappia che in quella rôcca non stà alcuno, nè anco vi può stare perchè è tutta discoperta: gli è ben vero che in questi sospetti il Casaia e alcuni de la parte francese che avean sospetto de li banditi, e la parte italiana che da Rocca e da S. Romano ha fatto venire Pierin Magnano si erano ridotti a Sassi perchè la chiesa di quella terra la quale è congiunta con la rôcca è d'un Antonino nipote del quondam Ser Ferdiano, e la più parte de la terra di Sassi è de la parte francese; e per questo non solo adesso, ma anco in gli altri tempi li banditi che sono de la parte francese spesso danno di capo a Sassi, con grandissimo dispiacere de la parte taliana che non vorria che li nimici avessino ridotto alcuno; e non pongono all'incontro che essi taliani tengono la rôcca di Cicerana e quella del Sillico, che son qui in su gli occhi a Castelnovo, e con molta più querela del paese, perchè nè a Sassi, nè a quella via è mai stato fatto assassinamento alcuno, ma di quello che sia stato fatto da quest'altro canto V. Ecc. si debbe ricordare: ancora li pover uomini di Cicerana stan [246] nel danno de li cento ducati che pagâro al prete. Sarìa ogni modo ben fatto che ne la rôcca di Sassi stesse un Castellano col suo salario, che sono undici lire al mese che paga questa gabella di Castelnovo, e credo che abbia certo poco ancora di condennagione. Forse un uomo con un famiglio basteria a guardarla per tempo di pace, e li banditi sapendo che ci fosse un Castellano non capitariano a Sassi, e il prete medesimo nipote di Ser Ferdiano e questi uomini me ne pregano, perchè il venire che fanno li banditi e seguaci in quel luogo non è lor se non dannoso; ma non li ponno negare, per averli essi già serviti ne li lor bisogni, di dar lor mangiare e bere. E perchè V. Ecc. mi scrive ch'io vi ponga un Castellano a mio modo, secondo che mi pare il bisogno, avevo pensato di porvi due di questi schioppettieri mandati, ma vedendo che non c'è alcun coperto, ho lasciato stare ed ho fatto chiamare li uomini de le Terre nove per domani a parlamento, li quali uomini sono obbligati a riparare questa rôcca, perchè V. Ecc. dona la tassa della metade de le lor condennagioni, e farò che subito sia riparata e che il Castellano vi possa abitare, perchè non avessero a farlo queste genti del Sig. Giovannino. So che Pierino ritiene che il Casaia e prete Bartolomeo da Gragnanello non siano di questa parte francese, ma io non ho di ciò alcun sentore nè indicio alcuno: e se ben il Casaia e il detto prete si partì e andò a Sassi, il Capitano de la Ragione mi farà fede che fu di suo consiglio e commissione, e questo perchè avendo [247] Pierino fatto venire questi banditi, e da l'altra parte avendo il Casaia fatto venire degli altri forestieri, de la contraria parte, e dubitando che l'una parte e l'altra si attaccasse insieme, perchè ne vedeva di manifesti segni, consigliò li detti Casaia e il prete più presto a levarsi che a tener qui pericolo di voltare ogni cosa sottosopra, e così feceno. Ora Pierino quanto può s'affatica di voler mostrar che la partita di questi sia stata una ribellione, e quando questo Capitano del Sig. Giovannino rimase ferito a Camporeggiano, Pierino, oltra che io avessi mandato li balestrieri, mandò una quantità de li suoi a torlo, e se lo voleva far portare in casa, e poi ch'io l'ho avuto in rôcca, ogni dì veniva o mandava a persuaderlo che si levasse di qui e andasse a casa sua perchè staria meglio, di modo che ho avuto fatica a far che questo ferito aspettasse la risposta di V. Ecc. E questo Pierino facea tutto perchè avendolo in casa sperava di farlo dire a suo modo. Ultimamente poi c'ho avuto la risposta di V. Ecc. l'ho lasciato partire; ma prima l'ho persuaso, e così è stato contento di farsi portare in l'alloggiamento del Capitano de' balestrieri, come loco che non sia sospetto nè all'una parte nè all'altra, ma dubito che non camperà: pur se campa oggi, il medico dice che n'averà speranza. E quanto Pierino si affatica a voler far conoscere che il Casaia abbia colpa di questo movimento, fa altrettanto il Casaia per farmi vedere che se ho sospetto che in ciò v'ha colpa, ch'ella sia di Pierino............. [248] e che poi quando il tamburino venne a domandare la terra, venne seco un parente di Pierino pur da Fivizzano e parlò con un altro parente di Pierino da Barga che era qui lungamente, e poi quel da Barga parlò con Pierino, e Pierino gli fe' mandare da mangiare e da bere per sei compagni: e che poi che questa gente si fu ritirata a Camporeggiano, in Camporeggiano Pierino parlò lungamente col Capitano Todeschino che ora è qui ferito e ancora parlò con altri suoi parenti che erano nel campo di là. Queste cose son ben vere, ma non credo già che Pierino le facesse a male effetto; pur li suoi nimici le interpretano del modo che esso fa la lor partita, sicchè l'una parte e l'altra ha che dire, e così è come la intendo io. Voglio anche che V. Ecc. le sappia, perchè ne possa far quel giudicio che le pare, e come ho fatto pel passato sarò per far per l'avvenire, di avvisar sempre V. Ecc. di tutto quello che sento, e dir male e bene de l'una parte e de l'altra secondo i lor portamenti. Fin ch'io starò in questo officio non sono per avervi alcuno amico, se non la giustizia.

Ho fatto a Pierino e agli altri li ringraziamenti o comendamenti che V. Ecc. mi commette, chè ho lor letto la lettera di V. Ecc. ne le parti che appartengono a loro, avvenga che per una lettera di quella già serà fatto il medesimo.

Ho scritto al Capitano di Fivizzano, e a quelli officiali in Lunigiana, e ho fatto far una grida publica che gli uomini di Fivizzano e d'ogni altro luogo possano venire sicuramente in questa provincia. [249] Ho fatto chiamare il parlamento per li uomini de la Vicaria di Castelnovo, dove parlerò delle cose de li uomini di Silicagnana, et etiam di por sul generale la spesa fatta per questo movimento, secondo che V. Ecc. mi comanda. E lunedì anderò a far il medesimo a Camporeggiano, chè per quel dì ho fatto chiamare quelli altri a parlamento, dove parlerò e mi sforzerò che sia fatto provvisione alle rôcche de le Verugole. Del successo avviserò poi V. Ecc., in buona grazia de la quale mi raccomando intanto.

Castelnovi, penultimo iulij 1524.

Or ora son venuti due del paese di Lucca, che dicon tornare di Lunigiana, e riferiscono che le genti del Sig. Giovannino hanno presa una fortezza detta la Bastia ch'era tenuta inespugnabile, e questo per mezzo de li mastri che l'avean fatta, con certi altri, e che sono a campo a un altro luogo detto Monti del marchese Spinetta, e che quelli fanti dicono che avuti questi anderanno a Fossadinovo, ovvero torneranno in Carfagnana.

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