Alcun ch'intende quivi esser Marfisa,
che tiene al mondo il vanto in esser forte,
volta il cavallo, e Norandino avisa
che s'oggi non vuol perder la sua corte,
proveggia, prima che sia tutta uccisa,
di man trarla a Tesifone e alla Morte;
perché Marfisa veramente è stata,
che l'armatura in piazza gli ha levata.