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Re Norandin, che temperato e saggio

divenuto era dopo un tanto errore,

non potea non aver sempre il coraggio

di penitenza pieno e di dolore,

d'aver fatto a colui danno ed oltraggio,

che degno di mercede era e d'onore:

sì che dì e notte avea il pensiero intento

par farlo rimaner di sé contento.

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