Proteo marin, che pasce il fiero armento
di Nettunno che l'onda tutta regge,
sente de la sua donna aspro tormento,
e per grand'ira, rompe ordine e legge;
sì che a mandare in terra non è lento
l'orche e le foche, e tutto il marin gregge,
che distruggon non sol pecore e buoi,
ma ville e borghi e li cultori suoi: