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poi ch'alla più che mai sia stata o sia

donna gentile e valorosa e bella

sì caro stato sei, che ti nutria,

e di sua man ti ponea freno e sella.

Caro eri alla mia donna: ah perché mia

la dirò più, se mia non è più quella?

s'io l'ho donata ad altri? Ohimè! che cesso

di volger questa spada ora in me stesso? —

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