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Leone Augusto s'un poggio eminente,

vedendo i suoi fuggir, s'era ridutto;

e sbigottito e mesto ponea mente

(perch'era in loco che scopriva il tutto)

al cavallier ch'uccidea tanta gente,

che per lui sol quel campo era distrutto:

e non può far, se ben n'è offeso tanto,

che non lo lodi e gli dia in arme il vanto.

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