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Quivi Bardin di soma d'anni grave

stava piangendo alla bara funèbre,

che pel gran pianto ch'avea fatto in nave,

dovrìa gli occhi aver pianti e le palpèbre.

Chiamando il ciel crudel, le stelle prave,

ruggia come un leon ch'abbia la febre.

Le mani erano intanto empie e ribelle

ai crin canuti e alla rugosa pelle.

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