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Né mai per lontananza, né strettezza

del viver, che i pensier non lascia ir vaghi,

cessa Amor che sì gli ha la mano avezza,

ch'ognor non li arda il core, ognor impiaghi.

È forza al fin che torni alla bellezza

che son di riveder sì gli occhi vaghi.

Barbuto, afflitto, e assai male in arnese,

là donde era venuto, il camin prese.

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