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Con sì animosi petti che vi foro

vicini o poco lungi al gran periglio,

crollaste sì le ricche Giande d'oro,

sì rompeste il baston giallo e vermiglio,

ch'a voi si deve il trionfale alloro,

che non fu guasto né sfiorato il Giglio.

D'un'altra fronde v'orna anco la chioma

l'aver serbato il suo Fabrizio a Roma.

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