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— Va pur, non dubitar, — disse il fratello:

e così venne Ariodante cheto,

e si celò nel solitario ostello

ch'era d'incontro al mio verron secreto.

Vien d'altra parte il fraudolente e fello,

che d'infamar Ginevra era sì lieto;

e fa il segno, tra noi solito inante,

a me che de l'inganno era ignorante.

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