A conforto di lui rotto avea il patto
(così credea) che fu solennemente,
i dei chiamando in testimonio, fatto;
poi s'era dileguato sì repente.
Né Sobrin vede ancor: Sobrin ritratto
in Arli s'era, e dettosi innocente;
perché di quel pergiuro aspra vendetta
sopra Agramante il dì medesmo aspetta.