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Marfisa cominciò con grata voce:

- Eccelso, invitto e glorioso Augusto,

che dal mar Indo alla Tirinzia foce,

dal bianco Scita all'Etiope adusto

riverir fai la tua candida croce,

né di te regna il più saggio o 'l più giusto;

tua fama, ch'alcun termine non serra,

qui tratto m'ha fin da l'estrema terra.

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