Deh, cortese signor, s'unque tu amasti,
di me, ch'amo costui, pietà ti vegna.
Di farlo tuo prigion, per Dio, ti basti;
che s'orni il sasso tuo di quella insegna,
di quante spoglie mai tu gli arrecasti,
questa fia la più bella e la più degna. —
E seppe sì ben dir, ch'ancor che fosse
sì crudo il re pagan, pur lo commosse;