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Sopra il sanguigno corpo s'abbandona,

e di copiose lacrime lo bagna,

e stride sì, ch'intorno ne risuona

a molte miglia il bosco e la campagna.

Né alle guance né al petto si perdona,

che l'uno e l'altro non percuota e fragna;

e straccia a torto l'auree crespe chiome,

chiamando sempre invan l'amato nome.

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