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— Astolfo, re de' Longobardi, quello

a cui lasciò il fratel monaco il regno,

fu ne la giovinezza sua sì bello,

che mai poch'altri giunsero a quel segno.

N'avria a fatica un tal fatto a penello

Apelle, o Zeusi, o se v'è alcun più degno.

Bello era, ed a ciascun così parea:

ma di molto egli ancor più si tenea.

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