CAPITOLO V COME UNA NUVOLA TEMPORALESCA

Ma il grande e generico aspetto della Consumazione del Terrore, davvero sostanzialmente primario, rimane ancora degno di nota; la Storia, dall'occhio guercio, ha guardato superficialmente questo aspetto, che pure è l'anima di tutto, che rende il Terrore terribile ai nemici della Francia. Che il Dispotismo e la Coalizione Cimmeria vi pongano mente! Tutti gli uomini di Francia, tutte le cose francesi sono in requisizione; Quattordici eserciti sono su piede di guerra; il Patriottismo, con quanto ha mai nel cuore o nella testa, nell'anima, nel corpo, nelle tasche dei pantaloni, vola alle Frontiere, per vincere o morire! Carnot ha un gran da fare nel Comitato di Salut Public, occupato per quanto è in lui «nell'organizzare la vittoria». Nè la Ghigliottina, nelle sue spaventose sistole e diastole nella Place de la Révolution, agisce più rapidamente di quel che non falci la Spada del Patriottismo, respingendo Cimmeria nei propri confini, lungi dal sacro suolo.

Infatti, il Governo è proprio quello che può dirsi rivoluzionario; ed alcuni uomini sono «à la hauteur, a livello della situazione; altri poi non sono à la hauteur», – e tanto peggio per loro. Ma l'Anarchia, possiamo dirlo, si è organizzata da sè; la Società s'è alla lettera scombussolata, le sue antiche forze lavorano con attività folle, ma in senso inverso: per distruggere e per distruggersi.

Curioso a vedere come tutto già si rannoda a una testa, a una fonte; anche l'Anarchia non può fare a meno d'un centro intorno a cui raggirarsi. Sono ormai circa sei mesi da che il Comitato di Salut Public ebbe vita; sono tre mesi da che Danton propose di dare ad esso pieni poteri, con «una somma di cinquanta milioni», e che «il Governo fosse dichiarato Rivoluzionario». Egli stesso da quel giorno non volle farne parte, quantunque più volte sollecitato; e siede da privato al suo posto sulla Montagna. Da quel giorno i Nove, che potranno anche salire a Dodici, sono divenuti permanenti, sempre rieletti, quando il loro termine è scaduto; Salut Public, Sûreté Générale, hanno assunto la loro ultima forma e il loro ultimo modo di operare.

Il Comitato di Salute Pubblica è supremo, quello di Sicurezza Generale è subalterno; e questi due Consigli, Maggiore e Minore, finora sempre in armonia fra loro, sono divenuti il centro di tutto. Essi sono a cavallo del Turbine; sono giunti per la forza delle cose, insensibilmente, stranamente invero, a quella paurosa altezza; ne hanno preso le redini, e hanno l'aria di guidarlo. Più strana accolta di Domatori di Nembi la Terra non vide mai. Un Robespierre, un Billaud, un Collot, un Couthon, un Saint-Just; a tacer d'altri minori, come Amar, Vadier, della Sûreté Générale; questi sono i vostri Domatori di Nembi. Poco talento intellettuale è necessario: e invero fra di loro, eccetto che nella mente di Carnot, occupato ad organizzare la vittoria, dove ne trovereste? Il talento è piuttosto quello dell'istinto, e consiste nell'indovinare che cosa quel gran muto Turbine desidera e vuole, e nel volere con più furore d'ogni altro, ciò che tutto il mondo vuole. Non fermarsi dinanzi a nessun ostacolo; non tener conto di nessuna considerazione umana o divina; ben conoscere che fra quanto v'ha di divino o di umano una cosa è necessaria: il Trionfo della Repubblica, la Distruzione dei Nemici della Repubblica! Con questo solo poco talento e con così pochi altri meriti, è strano che un Turbine di cose, muto e inarticolato, metta, per così dire, le sue redini nelle vostre mani e v'inviti, vi costringa a guidarlo.

In quei pressi siede una Municipalità di Parigi; tutti in berretto rosso fin dal quattro dello scorso Novembre: un'accolta d'uomini «all'altezza della situazione, e magari al disopra di essa»: il leccato Maire Pache, studioso di ben cavarsela; Chaumette, Hébert, Varlet e il loro gran Comandante Henriot; senza parlar di Vincent il segretario della Guerra, di Momoro, Dobsent e simili; tutti intenti a far depredare le Chiese, a far adorare la Ragione, a far massacrare i sospetti e a volere il trionfo della Rivoluzione. Spingendo forse le cose troppo oltre?

Danton fu sentito brontolare udendo le strofe civiche, e raccomandare prosa e decenza. Anche Robespierre brontola che rovesciando la superstizione non s'era avuto l'intento di fare dell'Ateismo una religione. Infatti, il vostro Chaumette e Compagnia costituiscono una specie d'Iper-giacobinismo, o rabbiosa «Faction des Enragés», la quale ha dato al Patriottismo ortodosso una qualche ombra, da qualche mese in qua. Il «riconoscere un sospetto per le strade», che vuol dire se non mettere la stessa Legge del sospetto in cattiva luce? Uomini in parte folli, uomini esageratamente zelanti, – si danno attorno, coi loro rossi berretti, infaticabili, rapidi, per mettere a profitto quel tanto di Vita, che loro è concessa.

Che dire degli altri Quarantaquattromila Comuni, provveduti ognuno del suo Comitato Rivoluzionario, sostenuto dalla Giacobina Società-Figlia; illuminato dallo spirito del Giacobinismo; stimolato dai quaranta soldi al giorno! – La Costituzione Francese ha sempre respinto sdegnosamente ogni idea delle Due Camere; eppure non vi pare che in realtà le abbia adesso le Due Camere? La Convenzione Nazionale per elezione è una; la Madre del Patriottismo, che s'elegge da sè, fa due! Le Discussioni della Madre del Patriottismo sono riportate sul Moniteur, come atti importanti di Stato, e tali sono indiscutibilmente. Noi chiamiamo questa Società-Madre una Seconda Camera Legislativa; – o non dovremo piuttosto compararla a quell'antico Corpo Scozzese chiamato Lords af the Articles, senza la cui provenienza e senza il cui segnale convenuto, il cosidetto Parlamento non poteva proporre alcuna Legge, compiere nessun lavoro? Lo stesso Robespierre, le cui parole sono legge, apre spesso e copiosamente le sue labbra incorruttibili nell'Aula dei Giacobini. Il più piccolo Consiglio del Salut public, il più grande Consiglio della Sûreté Générale; tutti i Partiti attivi vengono qui a perorare, a formulare anticipatamente le decisioni che debbono prendere, a scrutare il destino che li aspetta. E se sorgeva una questione, quale delle Due Camere, la Convenzione, o quella dei Signori degli Articoli, era la più forte? Fortunatamente esse hanno proceduto finora tenendosi per mano.

Quanto alla Convenzione Nazionale, è divenuta davvero un Corpo dei più composti. Domata l'antica effervescenza; i Settantadue messi al sicuro, quelli che furono un tempo rumorosi Amici dei Girondini, si sono tutti sprofondati fra i silenziosi uomini della Pianura chiamati anche «Rospi del Pantano», Crapauds du Marais! Giungono indirizzi, giunge la Rivoluzionaria preda delle Chiese; giungono le Deputazioni con prosa e strofe: tutto questo riceve la Convenzione. Ma oltre a ciò, un'altra cosa principale ha da fare la Convenzione: ascoltare ciò che il Salut Public propone, e dire: Sì.

Bazire, seguito da Chabot, dichiarava un mattino con una certa impetuosità, che quella non era condotta degna d'una Libera Assemblea. «Vi dovrebbe essere una Opposizione, un Côté Droit», gridò Chabot, «e se nessuno vorrà formarlo, lo formerò io. Mi si dice: Voi tutti alla vostra volta sarete ghigliottinati, prima voi e Bazire, poi Danton, poi lo stesso Robespierre». Così parlò lo Sfratato, a voce alta: e la settimana seguente, Bazire e [lui si trovano nell'Abbazia; si può temere] che andranno a Tinville e alla Mannaia, e il «mi si dice» pare che si avveri! Il sangue di Bazire era tutto infiammato dalla Febbre Rivoluzionaria, dal caffè e da sogni spasmodici. Quanto a Chabot, sarebbe veramente felice con la sua ricca moglie austriaca già Fraülein Frey! Ma egli è in prigione e i suoi due cognati ebrei austriaci, i banchieri Frey, sono in prigione con lui; in attesa della sentenza di condanna. Onde l'Assemblea Nazionale se l'abbia per detto e badi alla sua funzione. Che la Convenzione come un sol uomo, curvi le spalle al lavoro; senza scatti di eloquenza parlamentare e in una maniera servizievole tutt'affatto diversa!

I Commissarî della Convenzione, che dovremmo chiamare «Représentants in missione», volano come il Messaggero Mercurio verso tutti i punti del Territorio, recando i vostri ordini dappertutto. Col loro «cappello rotondo, adorno di piume tricolori, cinto d'una fascia ondeggiante di taffetà tricolore, in giubba succinta con cintura tricolore, spada e stivaloni»: questi uomini sono più potenti di Re e d'Imperatori. Essi dicevano a chiunque incontravano: – Fate! – ed esso doveva fare: tutti i beni dei cittadini sono a loro disposizione; poichè la Francia è un'immensa Città in istato d'assedio. Colpiscono di requisizione e di prestiti forzati; hanno il potere di vita e di morte. Saint-Just e Lebas ordinano alle classi ricche di Strasburgo di togliersi le scarpe e mandarle al campo militare, ove ne occorrono qualche cosa come «diecimila paia». Ordinano altresì che nel termine di ventiquattro ore siano pronti «mille letti»; avvolti nelle stuoie, e spediti. Poichè il tempo stringe! – Come rapidi dardi usciti dal fuligginoso Olimpo del Salut Public, si slanciano questi uomini il più delle volte a coppie; spargono i vostri ordini fulminei sulla Francia; fanno della Francia tutto un nembo rivoluzionario.

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