CAPITOLO VIII PITTURA DI FIAMME

In questo modo, con un bagliore furioso, con una vampa di tutte le tinte immaginabili, dal rosso di Tophet allo splendore lunare, fiammeggia questa Consumazione del Sanculottismo.

Ma la centesima parte delle cose che furono fatte, e la millesima parte delle cose che si eran progettato e decretato di fare, stancherebbe la lingua della Storia. La statua del Peuple Souverain alta quanto il campanile di Strasburgo, che getterà la sua ombra dal Pont-Neuf sul Jardin National e sull'Aula della Convenzione, – enorme, nella Testa del Pittore David; ed altre poche statue parimenti enormi, si sono realizzate sulla carta dei Decreti; poichè, veramente, anche la Statua della Libertà, sulla Place de la Révolution non è che in gesso. Poi l'Unità dei Pesi e delle misure con la divisione decimale; poi, Istituzioni di Musica e di tante altre cose; poi Istituti in genere; e Scuole d'Arti; e Scuole di Marte, Élèves de la Patrie, e Scuole Normali: tutto questo in quel garbuglio della Costruzione delle armi, dell'Incendio degli Altari, mentre si scava il Salnitro, e l'arte della Conceria fa enormi progressi!

Per esempio, che fa l'Ingegnere Chappe nel Parco di Vincennes? Nel Parco di Vincennes, e più lontano, si dice, nel parco di Lepelletier Saint-Fargeau, il Deputato assassinato; e più lontano ancora sulle Alture di Ecouen e oltre, egli ha fatto innalzare delle impalcature, ha fatto innalzare dei pali; bracci di legno con dei gomiti tremano e s'agitano nell'aria nella maniera più rapida e più misteriosa! Accorrono sospettosi i cittadini. O Cittadini, noi stiamo segnalando: è un'invenzione, questa, un'invenzione degna della Repubblica, una cosa per cui noi possiamo scrivere lontano senza l'aiuto della posta; in greco sarà chiamato Telegrafo. – Télégraphe sacré! rispondono i Cittadini: per corrisponder forse coi traditori e coll'Austria? – E lo abbattono. Chappe dovè fuggire, e poi ottenere un nuovo Decreto Legislativo. Senonchè, egli lo ha compiuto, l'infaticabile Chappe: questo suo Scrivente lontano con le sue braccia di legno e le sue giunture, può intelligentemente segnalare, e delle righe sono mandate alle Frontiere del Nord e altrove. In una sera d'autunno dell'Anno Due, avendo lo Scrivente a distanza scritto che la Città di Condé s'era arresa a noi, noi mandiamo dall'Aula della Convenzione alle Tuileries questa risposta sotto forma di Decreto: «Il nome di Condé è cambiato in quello di Nord-Libre, Nord Libero. L'Esercito del Nord non cessa di ben meritare dal paese».

Che invenzione degna d'ammirazione! Ecco che dopo una mezz'ora, mentre la Convenzione è ancora in seduta, giunge questa muova risposta: «Io t'informo, je t'annonce, Cittadino Presidente, che il Decreto della Convenzione che ordina il cambiamento del nome Condé in quello di Nord Libero; e l'altro dichiarante che l'Esercito del Nord non cessa di ben meritare del paese, sono stati trasmessi per Telegrafo e ne hanno accusata ricezione. Io ho ordinato al mio officiale di Lille d'inviarli per espresso a Nord-Libero. Firmato, Chappe».

E vedete ancora, vedete al disopra di Fleurus nei Paesi Bassi, ove il Generale Jourdan, avendo spazzato il suolo della Libertà ed essendosi avanzato più oltre, è sul punto di combattere, di spazzare o di essere spazzato, non pende forse nella Volta del Cielo una specie di Prodigio, che gli Austriaci scorgono ad occhio nudo e coi cannocchiali, e che può assomigliarsi a un'enorme Sacco di vento, con una rete e un'enorme Sottocoppa ad esse sospese? È questa la Bilancia di Giove, o cannocchiali austriaci? O è un piattello della bilancia di Giove, giacchè il vostro povero piattello austriaco, avendo sgambettato troppo in alto, è fuori vista? Per Dio, rispondono i cannocchiali, è un Montgolfier; un Pallone, e si veggono i segnali! La batteria del cannone austriaco abbaia verso questo Montgolfier, innocua come i cani che abbaiano alla Luna: il Montgolfier fa i suoi segnali; scopre che genere d'imboscata austriaca può esservi, e discende con tutto comodo. – Che cosa non immaginano quei diavoli incarnati?

Dopo tutto, non è, o Lettore, una delle più strane pitture di Fiamme che mai si dipinse, che divampa sullo sfondo nero della Ghigliottina? E i Teatri notturni sono Ventitrè; e i Salons de danse sono Sessanta pieni non d'altro che d'Égalité, Fraternité e Carmagnole. Le sale delle Sezioni del Comitato sono Quarantotto, impregnate dell'odore del tabacco e dell'acquavite, ringagliardite da quaranta soldi al giorno, per la coercizione dei Sospetti. E le Case d'Arresto, Dodici nella sola Parigi, sono affollate, piene zeppe anzi. Ad ogni istante avete bisogno del vostro «Certificato di Civismo», sia per andar fuori che per venir dentro; anzi, senza di esso, voi non potete, col vostro danaro, ottenere neppur le vostre oncie di pane quotidiano. I foschi berretti rossi fanno coda dai Fornai, agitandosi, non in silenzio! Poichè noi viviamo ancora sotto il Maximum in fusione. I volti degli uomini sono offuscati dal sospetto, sospettando, o essendo sospettati. Non si spazzano più le vie della città, e quelle di campagna non sono più riparate. La Legge ha chiuso i suoi Libri; parla poco, tranne che improvvisando per la bocca di Tinville. I Delitti restano impuniti quando non sono Delitti contro la Rivoluzione. «Il numero degli esposti», come alcuni calcolano, «è raddoppiato».

Come se ne stanno silenziosi ormai il Realismo e tutta l'Aristocrazia; la Rispettabilità che teneva il suo Carrozzino! L'onore ormai e la sicurezza sono per la Povertà, non per la Ricchezza. Il Cittadino che vuol essere alla moda, esce a braccetto con sua moglie, in berretto di lana rossa, in spencer nero di felpa e carmagnola completa. L'Aristocrazia si fa sempre più piccina in quei suoi ricoveri che ancora le restano; sottoponendosi a tutte le requisizioni, a tutte le vessazioni; ben fortunata d'aver salva la vita. I castelli spettrali vi guardano attoniti dai lati della via; smantellati, dalle finestre strappate; mentre il Demolitore Nazionale li spoglia del piombo e del marmo. Gli antichi proprietarî errano sconsolati, di là del Reno con Condé: che spettacolo per gli uomini! Il Ci-devant Seigneur dal palato squisito, diverrà uno squisito Cuoco di Restaurateur ad Amburgo; la ci-devant Madame, squisita nel vestire, diverrà con successo una Marchande des Modes in Londra. In Newgate Street, incontrate il signor Marchese con una ruvida asse sull'omero e la scure e il cavalletto sotto il braccio; egli s'è dato al mestiere del falegname: che fare? Bisogna vivere (il faut vivre). Più d'ogni cittadino francese prospera lo speculatore sui fondi pubblici –, in questo tempo di carta-moneta. Prospera anche l'Agricoltore. «Le fattorie», dice Mercier, «sono divenute come Botteghe di pegni»; ogni specie di forniture, addobbi, vasellame d'oro e d'argento si accumula ivi: il pane è prezioso. L'Agricoltore paga il terratico in Carta-moneta, ed ei solo possiede il pane: l'Agricoltore sta meglio del Proprietario, ed egli stesso diverrà Proprietario.

E quotidianamente, come uno Spettro nero, silenzioso tra quel tumulto di Vita, passa il Carro della Rivoluzione, scrivendo sui muri i suoi MANE, MANE, sei stato pesato e trovato mancante! Uno spettro con cui si è divenuti familiari. Gli uomini vi si sono assuefatti; non parte un lamento da quella gerla della morte. Deboli donne e ci-devants, dalle piume e dagli ornamenti scolorati siedono in un silenzioso stupore, quasi guardassero nelle Tenebre dell'Infinito. Quelle labbra fresche un tempo hanno una contrazione d'ironia, e non pronunziamo parola; e la Gerla passa via. Essi possono esser rei o meno innanzi a Dio: son rei supponiamolo, innanzi alla Rivoluzione. Onde, non deve la Repubblica «coniar moneta» con le loro vite a colpi di mannaia? I Berretti Rossi urlano approvando; il resto di Parigi guarda, e se manda un sospiro, è anche troppo. Poveri fratelli, che un sospiro non può aiutare; poveri fratelli, che la dura Necessità e Tinville hanno preso negli artigli.

Un'altra cosa, anzi due altre cose vogliamo ancora menzionare, e poi non più: le Parrucche bionde e da Conceria di Meudon. Si fa un gran parlare di queste Perruques blondes. O Lettore, quelle parrucche son fatte dalle Teste delle Ghigliottinate! Per tal modo i riccioli d'una Duchessa possono servire a coprire il cranio d'un Calzolaio; la bionda chioma Franco-germanica di lei coprirà la sua testa gallica, se è calva. Ma non potrebbero essere usate come reliquie, rendendo sospetto colui che le porta? I cittadini le usano non senza dileggio, piuttosto da cannibali.

Ancora più in fondo al cuore penetra quella Conceria di pelli a Meudon; non menzionata fra gli altri miracoli della conceria! «A Meudon» dice Montgaillard con notevole calma «v'era una Conceria di Pelli Umane; le pelli di quei Ghigliottinati che parevano degni d'essere scorticati, erano eccellenti per farne brache e per altri usi». La pelle degli uomini, egli nota, era superiore per consistenza (consistence) e qualità a quella del camoscio; quella delle donne non era quasi buona a nulla per la sua tessitura troppo morbida! – L'istoria, riandando fino ad Cannibalismo a traverso i Pellegrini di Purchas e altre Narrazioni più recenti e più remote, non troverà forse sulla terra un Cannibalismo di tal sorta o per lo meno così repugnante. È un Cannibalismo commerciale, d'un genere delicato, gentile, tutt'affatto elegante: perfido genere!

Ma dunque, la civiltà umana è un involucro, donde la natura selvaggia dell'uomo può balzar fuori più che mai infernale? La Natura fa l'uomo, la Natura che ha in sè dell'Infernale e del Celestiale a un tempo.

Share on Twitter Share on Facebook