Scena I.

All'alzarsi del sipario suona una mezz'ora all'orologio a pendolo, ed entra dal fondo CARLOTTA con alcuni giornali che va a deporre sul tavolino a sinistra. EGISTO fuori di scena.

Carl. ― Già le dieci e mezzo! (si leva in fretta lo scialle, lo butta sopra una seggiola in fondo e si pone a spolverare) Con quel giovine, non c'è che dire, il tempo passa presto! Sarà anche lui come gli altri; ma alla peggio ritorno al paese e mi sposo Ciapetto: tanto di servire sono ormai stucca!... Questa è tutt'altro che gente cattiva; ma bisogna stare tutto il giorno in cucina e non si desina mai all'istess'ora! Se non mi ricattassi sulla spesa, davvero li pianterei. Ne ho fatti sette dei padroni in un anno; ne farei otto: alla fin fine ci sono più padroni che servitori ora. Sarà già svegliato il cavaliere? (forte verso la sinistra) Signor cavaliere, sono le undici, sa?

[68] Egisto(fuori di scena a sinistra). ― Davvero? Vengo, vengo subito.

Carl. ― Benedetto lui che almeno lascia tutti in pace!

Share on Twitter Share on Facebook