Delle ascensioni.

Ascensione, appresso gli astronomi, è un termine relativo, per lo quale le parti del zodiaco, sorgendo sopra l'orizonte per la rivoluzione diurna, hanno relazione alle parti dell'equinoziale; in maniera che ascensione altro in somma non è, che quell'arco d'equinoziale, il quale sorge sopra l'orizonte insieme con un arco di zodiaco. Ed è d'avvertire, che essendo, di commun consenso di tutti gli astronomi e filosofi, i moti celesti regolati ed uniformi, ed essendo il moto diurno fatto sopra i poli dell'equinoziale, verrà a muoversi in maniera regolatamente, che d'esso, sempre ed appresso tutti gli orizonti, in tempi uguali nasceranno uguali archi: il che non avverrà del zodiaco, ben che ancora esso al medesimo moto diurno nasca e tramonti; ma, per essere egli obliquo all'equinoziale, non in tempi uguali nasceranno o tramonteranno suoi archi uguali, e però con alcune parti di zodiaco nascerà più d'equinoziale, e con alcune meno. Ma, comunque ciò avvenga, basta che, di qualsivoglia arco di zodiaco, sua ascensione viene adimandata quella parte d'equinoziale, che insieme con lui monta sopra l'orizonte. Di queste ascensioni, altre si dicono rette, ed altre oblique. Ascensione retta è quella che si fa nella sfera retta, dove l'orizonte, passando per i poli del mondo, sega l'equinoziale e tutti li suoi paralleli ad angoli retti: ascensione obliqua è quella che si fa sopra l'orizonte obliquo, dove, per l'esser l'uno de i poli elevato sopra e l'altro depresso, l'equinoziale vien tagliato da esso orizonte ad angoli disuguali.

Quanto appartiene all'ascensioni rette, è, primieramente, da sapere come, considerando ciascuna quarta di zodiaco terminata dalli quattro punti cardinali, che sono i due equinozii ed i due solstizii, ciascuna di queste parti intiere nasce con una quarta di equinoziale. Ma se noi considereremo una delle due quarte che cominciano a nascere dalli equinozii, e d'essa prenderemo archi sussequenti, ma minori di tutta la quarta, troveremo con essi archi nascere manco d'equinoziale che di zodiaco; e ciò avviene fin che si trovi esser nata tutta la quarta di zodiaco, perchè allora finalmente con detta quarta si troverà nata una quarta d'equinoziale. Il contrario avviene dell'altre due quarte principiate dalli solstizii; delle quali si troverà sempre esser nata minor parte che dell'equinoziale, sin che finalmente, quando sia nata l'intera quarta, si trova esser nato altrettanto di equinoziale: e queste tali diversità avvengono, perchè, delle predette quarte, quello che nel nascere guadagnano o perdono le parti prime, ricompensano, con altrettanta perdita o guadagno, l'estreme. Oltre ciò accade, in queste ascensioni rette, da osservarsi, come, se noi pigliamo due archi uguali ed ugualmente distanti da uno qual egli si sia de i quattro punti cardinali, le loro ascensioni saranno uguali; dal che ne sèguita che i segni del zodiaco diametralmente contraposti hanno le loro ascensioni uguali; perchè, se noi considereremo, per essempio, l'Ariete e la Libra, segni contraposti, troveremo di ciascheduno d'essi l'ascensione esser uguale all'ascensione della Vergine, essendo che l'Ariete e la Vergine sono ugualmente lontani dal solstizio, e la Vergine e la Libra dall'equinozio. Adunque, se i segni ugualmente lontani o da i solstizii o da gli equinozii hanno le loro ascensioni uguali, di necessità ancora i segni contraposti le averanno parimente uguali.

Queste disugualità d'ascensioni, che occorrono, come s'è dichiarato, nella sfera retta, si fanno maggiori nella sfera obliqua, e tanto più, quanto l'obliquità va crescendo; ed oltre a ciò, quella disugualità che nella sfera retta si ristorava e riduceva all'egualità di quarta in quarta, nella sfera obliqua non si ragguaglia salvo che di mezo cerchio in mezo cerchio, nascendo con li sei segni, dall'uno equinozio all'altro, la metà dell'equinoziale: ma se piglieremo parti minori di mezo cerchio cominciando dall'equinozio della primavera, appresso tutti gli orizonti obliqui sopra i quali s'inalza il polo artico, troveremo nascere più di zodiaco e meno d'equinoziale; ed il contrario farsi nelle parti del zodiaco susseguenti all'altro equinozio. Conformasi l'ascensione della sfera obliqua con quella della retta in questa parte, che archi eguali del zodiaco, ed ugualmente lontani dall'istesso equinozio, hanno uguali ascensioni: ma ciò non avviene de gli archi ugualmente distanti dal punto solstiziale, il che era vero nella sfera retta. Oltre a questo, essendo nella sfera retta de i segni opposti l'ascensioni uguali, nella obliqua sono disuguali: ma però sono disuguali in maniera, che, quanto l'una eccede la retta, tanto l'opposta è ecceduta; di modo che l'ascensioni oblique di due segni opposti, congiunte insieme, sono sempre uguali all'ascensioni rette de i medesimi segni, pur insieme unite. E quanto s'è detto delle ascensioni, il medesimo s'intenda delle descensioni, ma però con ordine opposto; in maniera, che quelle parti di zodiaco, che saranno di lunga ascensione, sono di breve descensione e, per l'opposito, i segni, che brevemente ascendono, con lunghezza tramontano.

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