CAPITOLO XVII. Bronzetti a Castel Morrone — 1º ottobre 1860.

Accanto alle immortali famiglie dei Cairoli, Debenedetti — e di tante altre — per cui veste lutto l'Italia — posiamo alla venerazione di tutti quella dei Bronzetti -

Il maggiore fratello — caduto contro gli Austriaci a Seriate — Il secondo, non meno eroïcamente a Castel Morrone — Resta un terzo ai vecchi genitori — ed anche questo col consenso degli incomparabili vegliardi — pronto a dar la sua vita all'Italia — Servano tali esempi d'eroïsmo alle generazioni venture — Mentre la pugna ferveva nelle pianure Capuane — il maggiore Bronzetti, alla testa di circa dugento uomini, sosteneva l'urto di quattro milla borbonici — e li respingeva a varie riprese dalle posizioni da lui occupate — Invano il nemico, per tante volte, intimò la resa, a qualunque patto — meravigliato da tanta bravura — Invano! Il prode Lombardo, avea deciso di morire co' suoi compagni — ma non arrendersi -

Avanzo di dieci assalti pochi restavano del piccolo suo battaglione — la maggior parte giacevano morti, o morenti sul campo della strage -

I pochi restanti però — non vollero udire di resa — trincierati nell'alto del rovinato castello — ed animati dall'esempio del loro valoroso capo — «Arrendetevi ragazzi» gridavano gli ufficiali borbonici: Arrendetevi — non vi sarà torto un capello — e già faceste abbastanza per l'onore»

«Che arrendersi!» gridavano quei superbi, e gloriosi figli d'Italia: «Fatevi avanti — se avete animo!»

Essi terminarono sino all'ultimo cartuccio — sostennero l'urto finale colla bajonetta — e caddero tutti! Soli, alcuni pochi, gravemente feriti, furono trasportati a Capua -

¿Ed ove giacciono le ossa di cotesti eroi, dell'eroïco Bronzetti? Italia! Terra di monumenti — Le ricorderai?

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3º periodo.

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