Lindoro e detti.
LIN. Ah cara Zelinda!
ZEL. Ah il mio adorato Lindoro! (si abbracciano modestamente)
LIN. Che piacere!
ZEL. Che consolazione! (piangono d'allegrezza, e restano ammutoliti)
ROB. (a Donna Eleonora, a Don Flaminio e a Fabrizio) E avrete cuore d'insultarli? d'offenderli? di perseguitarli?
ZEL. (a Lindoro ,accennando Don Roberto) Eccolo, eccolo il nostro protettore, e il nostro amorosissimo padre, il nostro liberale benefattore.
LIN. Ah signore... (s'inginocchia a' piedi di Don Roberto)
ZEL. Ah il mio caro padrone... (s'inginocchia dall'altra parte)
ROB. Non posso trattenere le lagrime. (s'asciuga gli occhi) Alzatevi, figliuoli miei, alzatevi. Veggo benissimo che i vostri amori sono innocenti, sono approvati dal cielo, e mi sento mosso a favorire la vostra unione. Non so chi sia vostro padre. (a Lindoro) Voi me lo confiderete, ed io m'impegno di scrivergli, e di persuaderlo. Restate meco frattanto, riprendete l'uno e l'altro il posto in casa, nell'amor mio, e nel mio cuore. Amatevi sempre, e poichè pare che il cielo vi voglia uniti, sposatevi, ch'io v'acconsento.
ZEL. Caro Lindoro!
LIN. (Oh amor mio!) (s'abbracciano)
ROB. (a Donna Eleonora e a Don Flaminio) E voi rispettate il decreto del cielo, e l'opera della mia mano.
ELE. Ne sono anch'io penetrata, ve l'assicuro.
FLA. Contribuirò anch'io, quanto posso, alla loro felicità.
ZEL. Benedetto il cielo che ci ha assistiti, benedetto il padrone che ci ha protetti! Signori miei, voi che siete sì teneri e sì gentili, consolatevi del lieto fine degli amori di Zelinda e Lindoro, ed onorateli, se ne sono degni, della vostra umanissima approvazione.
Fine della Commedia