Scena XIV

Piccardo, e detto.

Piccardo:        Signore.

Geronte:        Briccone! non rispondi?

Piccardo:        Perdonate, signore. Eccomi.

Geronte:        Disgraziato, ti ho chiamato dieci volte.

Piccardo:        Mi rincresce, ma...

Geronte:        Dieci volte, disgraziato!…

Piccardo:        (da sè, in collera) (Egli è ben rabbioso qualche volta.)

Geronte:        Hai veduto Dorval?

Piccardo:        (bruscamente) Sì, signore.

Geronte:        Dov'è?

Piccardo:        È partito.

Geronte:        Come è partito?

Piccardo:        (bruscamente) È partito come si parte.

Geronte:        (in collera grande lo minaccia, e lo fa dar addietro) Ah! ribaldo! Così si risponde al tuo padrone?

Piccardo:        (rinculando con aria estremamente adirata) Signore, datemi la mia licenza...

Geronte:        La tua licenza, sciagurato! (lo minaccia e lo fa rinculare; Piccardo, rinculando, cade fra la sedia ed il tavolino. Geronte corre in suo soccorso, e lo rialza)

Piccardo:        (s'appoggia al guanciale della sedia e mostra molto dolore) Ahi!

Geronte:        Che c'è? che c'è?

Piccardo:        Sono ferito, signore. M'avete storpiato.

Geronte:        Oh, mi dispiace!... Puoi tu camminare?

Piccardo:        (sempre in collera) Credo di sì, signore. (si prova e cammina male)

Geronte:        (bruscamente) Vattene.

Piccardo:        (mortificato) Signore, voi mi scacciate.

Geronte:        (vivamente) No, va a casa di tua moglie, che ti medichi. (cava la borsa, e vuol dargli del danaro) Prendi, per farti curare.

Piccardo:        (a parte, intenerito) (Qual padrone!)

Geronte:        (porgendogli del danaro) Prendi.

Piccardo:(con modestia) Eh! no, signore.. io spero che non sarà nulla.

Geronte:        Prendi, ti dico.

Piccardo:        (ricusandolo con civiltà) Signore...

Geronte:        (riscaldato) Come! tu rifiuti il mio danaro?... lo rifiuti per orgoglio, per dispetto, e per odio? Credi tu che io l'abbia fatto a bella posta?… prendi questo danaro, prendilo. Animo, non mi far arrabbiare.

Piccardo:        (prendendo il danaro) Non v'adirate, signore. Vi ringrazio della vostra bontà.

Geronte:        Va subito.

Piccardo:        (cammina male) Sì, signore.

Geronte:        Va adagio.

Piccardo:        Sì, signore.

Geronte:        Aspetta, aspetta; prendi la mia canna.

Piccardo:        Signore...

Geronte:        Prendila, ti dico. Voglio così.

Piccardo:        (prende la canna e partendo dice) Che bontà (parte)

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