Scena III

Dorval, e detta.

Dorval:        (parlando basso e sorridendo) Ebbene, Martuccia?

Martuccia:        Umilissima serva, signore.

Dorval:        Il signor Geronte è più in collera?

Martuccia:        Non sarebbe cosa straordinaria se gli fosse passata. Voi. lo conoscete meglio d'ogni altro.

Dorval:        Egli si è bene sdegnato contro di me come va!

Martuccia:        Contro di voi, signore? Egli si è adirato contro di voi?

Dorval:        (ridendo e parlando sempre) Senza dubbio. Ma non è nulla. Io lo conosco. Scommetto che se vado a trovarlo, egli sarà il primo a gettarmisi al collo.

Martuccia:        Niente di più facile; vi ama, vi stima, voi siete il suo unico amico... La è una cosa singolare:... Un uomo come lui tutta furia. E voi, sia detto con rispetto, siete l’uomo più flemmatico di questo mondo.

Dorval:        Appunto per questa ragione la nostra amicizia si è conservata lungo tempo.

Martuccia:        Andate, andate a trovarlo.

Dorval:        No, è troppo presto. Io vorrei prima vedere madamigella Angelica. Dov'è?

Martuccia:        (con passione) Con suo fratello. Le sapete voi tutte le disgrazie di suo fratello?

Dorval:        (con un'aria penetrata) Ah, pur troppo! Tutto il mondo ne parla.

Martuccia:        E che si dice?

Dorval:        Non si dimanda. I buoni lo compiangono, i malvagi se ne prendono giuoco, gl'ingrati l'abbandonano.

Martuccia:        Oh cielo!… E questa povera ragazza?

Dorval:        È necessario che io le parli.

Martuccia:        Potrei domandarvi di che si tratta? Io m'interesso tanto per lei, che spero di meritare questa compiacenza.

Dorval:        Ho saputo che un certo Valerio...

Martuccia:        Ah, ah! Valerio? (ridendo)

Dorval:        Lo conoscete?

Martuccia:        Molto, signore; questa faccenda è tutta opera mia.

Dorval:        Tanto meglio; mi seconderete?

Martuccia:        Più che volentieri.

Dorval:        Conviene ch'io vada ad assicurarmi, se Angelica...

Martuccia:        E di poi, se Valerio...

Dorval:        Sì, andrò parimente in traccia di lui.

Martuccia:        (sorridendo) Andate, andate nell'appartamento di Dalancour. Voi farete due cose ad un colpo.

Dorval:        Ma come?

Martuccia:        Egli è colà.

Dorval:        Valerio?

Martuccia:        Sì.

Dorval:Ne ho ben piacere. Vado subito.

Martuccia:        Aspettate, aspettate; volete che gli faccia far l'ambasciata?

Dorval:        (ridendo) Oh bella!... Farò far l'ambasciata a mio cognato?

Martuccia:        Vostro cognato?

Dorval:        Sì.

Martuccia:        Come?

Dorval:        Non sai nulla?

Martuccia:        Nulla.

Dorval:        Ebbene, lo saprai un'altra volta. (entra da Dalancour)

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