SCENA UNDICESIMA

LEONARDO        (solo): Povero me! Che sento! Che lettera è questa che mi scrive Paolino! Sequestrati i beni miei di campagna? Sequestrati i mobili del palazzino? Sino la biancheria, le posate e l'argenteria che mi fu prestata? Paolino medesimo arrestato in campagna per ordine della giustizia? Questa è l'ultima mia rovina, la riputazione è perduta. Piena ancora di gente è la villeggiatura di Montenero. Che diranno di me i villeggianti? Quale strapazzo si farà colà del mio nome? Che serve ch'io abbia figurato sinora con tanto sfarzo e con tanto lustro, se ora si scoprono le mie miserie, e sarà condannata la mia ambizione? Ah! questo colpo mi avvilisce, mi atterra. Giacinta, Guglielmo, si burleranno anch'essi di me. Qual vendetta vo' io meditando contro di loro? Chi è il nemico maggiore ch'io abbia fuor di me stesso? Io sono il pazzo, lo stolido, il nemico di me medesimo. (Parte.)

Share on Twitter Share on Facebook