SCENA QUINDICESIMA

Beatrice, che esce dalla locanda, e detti.

BEATRICE È questo il mio baule? (a Truffaldino).

TRUFFALDINO Signor sì.

BEATRICE Portatelo nella mia camera (al Facchino).

FACCHINO Qual èla la so camera?

BEATRICE Domandatelo al cameriere.

FACCHINO Semo d'accordo trenta soldi.

BEATRICE Andate, che vi pagherò.

FACCHINO Che la fazza presto.

BEATRICE Non mi seccate.

FACCHINO Adessadesso ghe butto el baul in mezzo alla strada (entra nella locanda).

TRUFFALDINO Gran persone gentili che son sti facchini!

BEATRICE Sei stato alla Posta?

TRUFFALDINO Signor si.

BEATRICE Lettere mie ve ne sono?

TRUFFALDINO Ghe n'era una de vostra sorella.

BEATRICE Bene, dov'è?

TRUFFALDINO Eccola qua (le dà la lettera).

BEATRICE Questa lettera è stata aperta.

TRUFFALDINO Averta? Oh! no pol esser.

BEATRICE Aperta e sigillata ora col pane.

TRUFFALDINO Mi no saveria mai come che la fusse.

BEATRICE Non lo sapresti, eh? Briccone, indegno; chi ha aperto questa lettera? Voglio saperlo.

TRUFFALDINO Ghe dirò, signor, ghe confesserò la verità. Semo tutti capaci de fallar. Alla Posta gh'era una lettera mia; so poco lezer; e in fallo, in vece de averzer la mia, ho averto la soa. Ghe domando perdon.

BEATRICE Se la cosa fosse così, non vi sarebbe male.

TRUFFALDINO L'è così da povero fiol.

BEATRICE L'hai letta questa lettera? Sai che cosa contiene?

TRUFFALDINO Niente affatto. L'è un carattere che no capisso.

BEATRICE L'ha veduta nessuno?

TRUFFALDINO Oh! (maravigliandosi).

BEATRICE Bada bene, veh!

TRUFFALDINO Uh! (come sopra).

BEATRICE (Non vorrei che costui m'ingannasse) (legge piano).

TRUFFALDINO (Anca questa l'è tacconada).

BEATRICE (Tognino è un servitore fedele. Gli ho dell'obbligazione). Orsù, io vado per un interesse poco lontano Tu va nella locanda, apri il baule, eccoti le chiavi e da'un poco d'aria ai miei vestiti. Quando torno, si pranzerà (Il signor Pantalone non si vede, ed a me premono queste monete) (parte).

Share on Twitter Share on Facebook