SCENA TREDICESIMA

Camera in casa di Pantalone

Pantalone, il Dottore, Clarice, Silvio, Smeraldina.

PANTALONE Via, Clarice, non esser cusì ustinada. Ti vedi che l'è pentio sior Silvio, che el te domanda perdon; se l'ha dà in qualche debolezza, el l'ha fatto per amor; anca mi gh'ho perdonà i strambezzi, ti ghe li ha da perdonar anca ti.

SILVIO Misurate dalla vostra pena la mia, signora Clarice, e tanto più assicuratevi che vi amo davvero, quanto più il timore di perdervi mi aveva reso furioso. Il Cielo ci vuol felici, non vi rendete ingrata alle beneficenze del Cielo. Coll'immagine della vendetta non funestate il più bel giorno di nostra vita.

DOTTORE Alle preghiere di mio figliuolo aggiungo le mie. Signora Clarice, mia cara nuora, compatitelo il poverino; è stato lì lì per diventar pazzo.

SMERALDINA Via, signora padrona, che cosa volete fare? Gli uomini, poco più, poco meno, con noi sono tutti crudeli. Pretendono un'esattissima fedeltà, e per ogni leggiero sospetto ci strapazzano, ci maltrattano, ci vorrebbero veder morire. Già con uno o con l'altro avete da maritarvi; dirò, come si dice agli ammalati, giacché avete da prender la medicina, prendetela.

PANTALONE Via, sentistu? Smeraldina al matrimonio la ghe dise medicamento. No far che el te para tossego. (Bisogna veder de devertirla) (piano al Dottore).

DOTTORE Non è ne veleno, né medicamento, no. Il matrimonio è una confezione, un giulebbe, un candito.

SILVIO Ma, cara Clarice mia, possibile che un accento non abbia a uscire dalle vostre labbra? So che merito da voi essere punito, ma per pietà, punitemi colle vostre parole, non con il vostro silenzio. Eccomi ai vostri piedi; movetevi a compassione di me (s'inginocchia).

CLARICE Crudele! (sospirando verso Silvio).

PANTALONE (Aveu sentio quella sospiradina? Bon segno) (piano al Dottore).

DOTTORE (Incalza l'argomento) (piano a Silvio).

SMERALDINA (Il sospiro è come il lampo: foriero di pioggia).

SILVIO Se credessi che pretendeste il mio sangue in vendetta della supposta mia crudeltà, ve lo esibisco di buon animo. Ma oh Dio! in luogo del sangue delle mie vene, prendetevi quello che mi sgorga dagli occhi (piange).

PANTALONE (Bravo!).

CLARICE Crudele! (come sopra, e con maggior tenerezza).

DOTTORE (È cotta) (piano a Pantalone).

PANTALONE Animo, leveve su (a Silvio, alzandolo). Vegni qua (al medesimo, prendendolo per la mano). Vegni qua anca vu, siora (prende la mano di Clarice). Animo, torneve a toccar la man; fe pase, no pianzè più, consoleve, fenila, tolè; el cielo ve benediga (unisce le mani d'ambidue).

DOTTORE Via, è fatta.

SMERALDINA Fatta, fatta.

SILVIO Deh, signora Clarice, per carità (tenendola per la mano).

CLARICE Ingrato!

SILVIO Cara.

CLARICE Inumano!

SILVIO Anima mia.

CLARICE Cane!

SILVIO Viscere mie.

CLARICE Ah! (sospira).

PANTALONE (La va).

SILVIO Perdonatemi, per amor del cielo.

CLARICE Ah! vi ho perdonato (sospirando).

PANTALONE (La xè andada).

DOTTORE Via, Silvio, ti ha perdonato.

SMERALDINA L'ammalato è disposto, dategli il medicamento.

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