SCENA DICIANNOVESIMA

Donna Livia sola.

LIV. Il signor Guglielmo è un giovine che merita tutto il bene e tutto l’amore. Sempre più mi piace. Sempre più ho concepito stima di lui. Sì, lo voglio io assistere a dispetto di chi non vuole. Non curo il Marchese, non abbado al conte d’Osimo, rido del conte Portici, e donna Aurora mi fa compassione. Assisterò questo giovine a dispetto di tutto il mondo, poiché da tutto quello che si raccoglie della sua vita sinora, egli è un uomo civile, egli è un Avventuriere onorato. (parte)

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