Don Filiberto e detta.
FIL. Signora donna Aurora, questo forestiere quando se ne va di casa nostra?
AUR. Non dubitate. Ha detto che fra otto o dieci giorni ci leverà l’incomodo.
FIL. Sono quattro mesi che va dicendo così. L’abbiamo ricevuto in casa per otto giorni, e sono quattro mesi.
AUR. Abbiate un poco di convenienza. Se abbiamo fatto il più, facciamo anche il meno.
FIL. Ma in qual linguaggio ve l’ho da dire? M’intendete ch’io non so più come fare? Che non ho denari? Che non voglio fare altri debiti per causa sua?
AUR. Per oggi ho dato io uno scudo da spendere.
FIL. E domani come faremo?
AUR. Domani qualche cosa sarà. (Se venissero le venti doppie di donna Livia). (da sé)
FIL. Se non foste stata voi, l’avrei licenziato subito.
AUR. Avreste fatto una bella finezza a que’ due cavalieri napolitani, che ve l’hanno raccomandato.
FIL. Quelli sono andati via, e nessuno mi dà quattrini per provvedere la tavola d’ogni giorno.