SCENA QUINDICESIMA

Eleonora , poi donna Livia .

ELEON. Chi è costei che mi parla? Una voce del cielo o un demonio dell’inferno?

LIV. (Partì donna Aurora? Non ci fosse venuta mai: per sua cagione non ho potuto veder Guglielmo). (da sé) Eleonora, che fate qui? Avete voi risoluto?

ELEON. Sì signora, ho risoluto. Guglielmo è il mio sposo: non voglio sagrificare per voi il mio cuore e la mia vita. (parte)

LIV. Che sento? Parla così risoluta? Ah! temo che donna Aurora l’abbia sedotta. Però non mi voglio perdere, e non vo’ lasciare alcun tentativo per vincerla, per persuaderla. Non risparmierò danaro, fatica e lagrime per l’acquisto dell’adorato Guglielmo. (parte)

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