Scena decima

Il garzone del barbiere e detti.

GARZONE (a Don Marzio) Illustrissimo, se vuol farsi far la barba, il padrone l'aspetta.

DON MARZIO Vengo. E' cosi come vi dico. Vado a farmi la barba, e come torno vi dirò il resto. (entra dal barbiere, e poi a tempo ritorna)

EUGENIO Che dite, Ridolfo? La ballerina si è tratta fuori.

RIDOLFO Cred'ella al signor Don Marzio? Non sa la lingua ch'egli è?

EUGENIO Lo so, che ha una lingua che taglia e fende. Ma parla con tanta franchezza, che convien dire che ei sappia quel che dice.

RIDOLFO Osservi, quella è la porta della stradetta. A star qui la si vede; e giuro da uomo d'onore, che per di là in casa non va nessuno.

EUGENIO Ma il Conte la mantiene?

RIDOLFO Il Conte va per casa, ma si dice che la voglia sposare.

EUGENIO Se fosse cosi, non vi sarebbe male; ma dice il signor Don Marzio, che in casa vi va chi vuole.

RIDOLFO Ed io le dico che non vi va nessuno.

DON MARZIO (esce dal barbiere col panno bianco al collo e la saponata sul viso) Vi dico che vanno per la porta di dietro.

GARZONE Illustrissimo, l'acqua si raffredda.

DON MARZIO Per la porta di dietro. (entra dal barbiere col garzone)

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