Scena seconda

Ridolfo e Messer Pandolfo dalla bottega del giuoco, strofinandosi gli occhi come assonnato.

RIDOLFO Messer Pandolfo, volete il caffè?

PANDOLFO Sì, fatemi il piacere.

RIDOLFO Giovanni, date il caffè a messer Pandolfo. Sedete, accomodatevi.

PANDOLFO No, no, bisogna che io lo beva presto, e che ritorni al travaglio. (un giovane porta il caffè a Pandolfo)

RIDOLFO Giuocano ancora in bottega?

PANDOLFO Si lavora a due telai.

RIDOLFO Così presto?

PANDOLFO Giuocano da ieri in qua.

RIDOLFO A che giuoco?

PANDOLFO A un giuoco innocente: prima e seconda.

RIDOLFO E come va?

PANDOLFO Per me va bene.

RIDOLFO Vi siete divertito anche voi a giuocare?

PANDOLFO Sì, anch'io ho tagliato un poco.

RIDOLFO Compatite, amico, io non ho da entrare ne' vostri interessi; ma non istà bene che il padrone della bottega giuochi anche lui perché se perde, si fa burlare, e se guadagna, fa sospettare.

PANDOLFO A me basta che non mi burlino; del resto poi, che sospettino quanto vogliono, non ci penso.

RIDOLFO Caro amico, siamo vicini, e non vorrei, che vi accadessero delle disgrazie. Sapete che per il vostro giuoco siete stato dell'altre volte in cattura.

PANDOLFO Mi contento di poco. Ho buscati due zecchini, e non ho voluto altro.

RIDOLFO Bravo, pelar la quaglia senza farla gridare. A chi li avete vinti?

PANDOLFO Ad un garzone d'orefice.

RIDOLFO Male, malissimo: così si da mano ai giovani perché rubino ai loro padroni.

PANDOLFO Eh! non mi venite a moralizzare. Chi è gonzo stia a casa sua. Io tengo giuoco per chi vuole giocare.

RIDOLFO Tener giuoco stimo il meno; ma voi siete preso di mira per giuocator di vantaggio, e in questa sorta di cose si fa presto a precipitare.

PANDOLFO Io bricconate non ne fo. So giuocare. Son fortunato e per questo vinco.

RIDOLFO Bravo, tirate innanzi così. Il signor Eugenio ha giuocato questa notte?

PANDOLFO Giuoca anche adesso. Non ha cenato, non ha dormito e ha perso tutti i denari.

RIDOLFO (Povero giovine!) (da sé) Quanto avrà perduto?

PANDOLFO Cento zecchini in contanti, e ora perde sulla parola.

RIDOLFO Con chi giuoca?

PANDOLFO Col signor Conte.

RIDOLFO Con quello sì fatto?

PANDOLFO Appunto con quello.

RIDOLFO E con chi altri?

PANDOLFO Loro due soli: a testa a testa.

RIDOLFO Poveraccio! Sta fresco davvero!

PANDOLFO Che importa? A me basta che scozzino delle carte assai.

RIDOLFO Non terrei giuoco, se credessi di farmi ricco.

PANDOLFO No? Per quale ragione?

RIDOLFO Mi pare, che un galantuomo non debba soffrire di veder assassinar la gente.

PANDOLFO Eh, amico, se sarete così delicato di pelle, farete pochi quattrini.

RIDOLFO Non me ne importa niente. Finora sono stato a servire, e ho fatto il mio debito onoratamente. Mi sono avanzato quattro soldi, e coll'aiuto del mio padrone di allora, ch'era il padre, come sapete, del signor Eugenio, ho aperta questa bottega, e con questa voglio vivere onoratamente, e non voglio far torto alla mia professione.

PANDOLFO Oh! anche nella vostra professione vi sono de' bei capi d'opera!

RIDOLFO Ve ne sono in tutte le professioni. Ma da quelli non vanno le persone ragguardevoli che vengono alla mia bottega.

PANDOLFO Avete anche voi gli stanzini segreti.

RIDOLFO E' vero; ma non si chiude la porta.

PANDOLFO Il caffè non potete negarlo a nessuno.

RIDOLFO Le chicchere non si macchiano.

PANDOLFO Eh via! si serra un occhio.

RIDOLFO Non si serra niente; in questa bottega non vien che gente onorata.

PANDOLFO Sì, sì, siete principiante.

RIDOLFO Che vorreste dire?

(Gente della bottega del giuoco chiama: Carte!)

PANDOLFO La servo. (verso la sua bottega)

RIDOLFO Per carità, levate dal tavolino quel povero signore Eugenio.

PANDOLFO Per me, che perda anche la camicia, non ci penso. (s'incammina verso la sua bottega)

RIDOLFO Amico, il caffé ho da notarlo?

PANDOLFO Niente, lo giuocheremo a primiera.

RIDOLFO Io non sono un gonzo, amico.

PANDOLFO Via, che serve? Sapete pure che i miei avventori si servono alla vostra bottega. Mi meraviglio che attendiate a queste piccole cose. (s'incammina)

(Tornano a chiamare)

PANDOLFO Eccomi. (entra nel giuoco)

RIDOLFO Bel mestiere! vivere sulle disgrazie, sulla rovina della gioventù! Per me non vi sarà mai pericolo che tenga giuoco. Si principia con i giuochetti, e poi si termina colla bassetta. No, no, caffè, caffè; giacché col caffè si guadagna il cinquanta per cento, che cosa vogliamo cercar di più?

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