Scena nona

Lisaura alla finestra e detti.

DON MARZIO (a Ridolfo) Ehi? L'amica della porta di dietro.

RIDOLFO Con sua licenza, vado a badare al caffè. (va nell'interno della bottega)

DON MARZIO Costui è un asino, vuol serrar presto la bottega. (a Lisaura, guardandola di quando in quando col solito occhialetto) Servitor suo, padrona mia.

LISAURA Serva umilissima.

DON MARZIO Sta bene?

LISAURA Per servirla.

DON MARZIO Quant'è che non ha veduto il conte Leandro?

LISAURA Un'ora in circa.

DON MARZIO E' mio amico il conte.

LISAURA Me ne rallegro.

DON MARZIO Che degno galantuomo!

LISAURA E' tutta sua bontà.

DON MARZIO Ehi! E' vostro marito?

LISAURA I fatti miei non li dico sulla finestra.

DON MARZIO Aprite, aprite, che parleremo.

LISAURA Mi scusi, io non ricevo visite.

DON MARZIO Eh via!

LISAURA No davvero.

DON MARZIO Verrò per la porta di dietro.

LISAURA Anche ella si sogna della porta di dietro? Io non apro a nessuno.

DON MARZIO A me non avete a dir così. So benissimo che introducete la gente per di là.

LISAURA Io sono una donna onorata.

DON MARZIO Volete che vi regali quattro castagne secche? (le cava dalla tasca)

LISAURA La ringrazio infinitamente.

DON MARZIO Sono buone, sapete? Le fo seccare io ne' miei beni.

LISAURA Si vede che ha buona mano a seccare.

DON MARZIO Perché?

LISAURA Perchè ha seccato anche me.

DON MARZIO Brava! Spiritosa! Se siete cosi pronta a fare le capriole, sarete una brava ballerina.

LISAURA A lei non deve premere che sia brava, o non brava.

DON MARZIO In verità non me ne importa un fico.

Share on Twitter Share on Facebook