Scena decima

Don Marzio, Trappola e garzoni, poi Pandolfo.

TRAPPOLA Ha sentito? Al matrimonio si porta rispetto.

DON MARZIO (A un par mio? Non vi anderà?... Porti rispetto?... A un par mio? E sto cheto? E non parlo? E non lo bastono? Briccone! Villanaccio! A me? A me?) (sempre passeggiando) Caffé. (siede)

TRAPPOLA Subito. (va a prendere il caffé, e glielo porta)

PANDOLFO Illustrissimo, ho bisogno della sua protezione.

DON MARZIO Che c'è, biscazziere?

PANDOLFO C'è del male.

DON MARZIO Che male c'è? Confidami, che t'ajuterò.

PANDOLFO Sappia, signore, che ci sono dei maligni invidiosi, che non vorrebbero veder bene ai pover uomini. Vedono che io m'ingegno onoratamente per mantener con decoro la mia famiglia, e questi bricconi mi hanno dato una querela di baro di carte.

DON MARZIO (ironico) Bricconi! Un galantuomo della tua sorta! Come l'hai saputo?

PANDOLFO Me l'ha detto un amico. Mi confido però, che non hanno prove, perché nella mia bottega praticano tutti galantuomini, e niuno può dir male di me.

DON MARZIO Oh s'io avessi da esaminarmi contro di te, ne so delle belle della tua abilita!

PANDOLFO Caro illustrissimo, per amor del cielo, la non mi rovini; mi raccomando alla sua carità, alla sua protezione, per le mie povere creature.

DON MARZIO Via, sì, t'assisterò, ti proteggerò. Lascia fare a me. Ma bada bene. Carte segnate ne hai in bottega?

PANDOLFO Io non le segno... Ma qualche giuocatore si diletta.

DON MARZIO Presto, abbruciatele subito. Io non parlo.

PANDOLFO Ho paura di non aver tempo per abbruciarle.

DON MARZIO Nascondile!

PANDOLFO Vado in bottega, le nascondo subito.

DON MARZIO Dove le vuoi nascondere?

PANDOLFO Ho un luogo segreto sotto le travature, che né anche il diavolo le ritrova. (entra in bottega del giuoco)

DON MARZIO Va, che sei un gran furbo!

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