SCENA OTTAVA

Il Cavaliere, Mirandolina ed il Servitore.

CAVALIERE: Il povero Marchese è pazzo.

MIRANDOLINA: Se a caso mai la bile gli facesse male, ha portato via la bottiglia per ristorarsi.

CAVALIERE: È pazzo, vi dico. E voi lo avete fatto impazzire.

MIRANDOLINA: Sono di quelle che fanno impazzare gli uomini?

CAVALIERE: Sì, voi siete... (Con affanno.)

MIRANDOLINA: Signor Cavaliere, con sua licenza. (S'alza.)

CAVALIERE: Fermatevi.

MIRANDOLINA: Perdoni; io non faccio impazzare nessuno. (Andando.)

CAVALIERE: Ascoltatemi. (S'alza, ma resta alla tavola.)

MIRANDOLINA: Scusi. (Andando.)

CAVALIERE: Fermatevi, vi dico. (Con imperio.)

MIRANDOLINA: Che pretende da me? (Con alterezza voltandosi.)

CAVALIERE: Nulla. (Si confonde.) Beviamo un altro bicchiere di Borgogna.

MIRANDOLINA: Via signore, presto, presto, che me ne vada.

CAVALIERE: Sedete.

MIRANDOLINA: In piedi, in piedi.

CAVALIERE: Tenete. (Con dolcezza le dà il bicchiere.)

MIRANDOLINA: Faccio un brindisi, e me ne vado subito. Un brindisi che mi ha insegnato mia nonna.

Viva Bacco, e viva Amore:

L'uno e l'altro ci consola;

Uno passa per la gola,

L'altro va dagli occhi al cuore.

Bevo il vin, cogli occhi poi...

Faccio quel che fate voi.

(Parte.)

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