SCENA QUINTA

Il Marchese e detti.

MARCHESE: Son qui ancor io. E che viva?

CAVALIERE: Come, signor Marchese? (Alterato.)

MARCHESE: Compatite, amico. Ho chiamato. Non c'è nessuno.

MIRANDOLINA: Con sua licenza... (Vuol andar via.)

CAVALIERE: Fermatevi. (A Mirandolina.) Io non mi prendo con voi cotanta libertà. (Al Marchese.)

MARCHESE: Vi domando scusa. Siamo amici. Credeva che foste solo. Mi rallegro vedervi accanto alla nostra adorabile padroncina. Ah! Che dite? Non è un capo d'opera?

MIRANDOLINA: Signore, io ero qui per servire il signor Cavaliere. Mi è venuto un poco di male, ed egli mi ha soccorso con un bicchierin di Borgogna.

MARCHESE: È Borgogna quello? (Al Cavaliere.)

CAVALIERE: Sì, è Borgogna.

MARCHESE: Ma di quel vero?

CAVALIERE: Almeno l'ho pagato per tale.

MARCHESE: Io me n'intendo. Lasciate che lo senta, e vi saprò dire se è, o se non è.

CAVALIERE: Ehi! (Chiama.)

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