Monsieur Le Blau e dette
Mon. Marionette, dorme madama?
Mar. No, signore, ma per ora non può.
Mon. Eh, se non dorme, dunque permetta ch’io avanzi. (entra nella camera)
Mar. (a Monsieur) Che avete fatto?
Ros. Signore, qui non si costuma sì francamente...
Mon. (s’inginocchia) Eccomi ai vostri piedi a domandarvi perdono della mia impertinenza. Se avete bello il cuore, come bello è il vostro volto, spero non me lo saprete negare.
Mar. (Bravo Monsieur Le Blau!)
Ros. Alzatevi: l’error vostro non è sì grave, che v’abbiate a gettar ai piedi di chi non merita sì tenere umiliazioni.
Mon. Oh cielo! Le vostre parole mi hanno ricolmo il cuore di dolcezza.
Ros. (da sé) (Ancorché‚ vi sia un poco di caricatura, questa maniera obbliga infinitamente).
Mon. (a Marionette) (Marionette, di te non ho più bisogno; puoi andartene a far gli affari di camera).
Mar. Mi comanda, signora padrona?
Ros. Avanza due sedie...
Mar. Eccole. (a Monsieur) (Ricordatevi, Monsieur, del costume del nostro paese.)
Mon. (a Marionette) (Sì, i guanti per la cameriera. Vi saranno.)
Mar. (In quanto a questo poi, mi piace l’usanza inglese. Quel subito è la bella cosa).