SCENA SEDICESIMA

Vittoria, Paolo, Brigida e detti.

VITTORIA:        È permesso? (Melanconica.)

GIACINTA:        Sì, vita mia, venite.

VITTORIA:        (Eh vita mia, vita mia!). Come vi sentite, signor Leonardo? (Come sopra.)

LEONARDO:        Benissimo, grazie al cielo. Paolino, presto, fate che tutto sia lesto e pronto. Il baule, i cavalli, tutto quel che bisogna. Noi partirem fra poco.

VITTORIA:        Si parte? (Allegra.)

GIACINTA:        Sì, vita mia, si parte. Siete contenta?

VITTORIA:        Sì, gioia mia, sono contentissima.

FILIPPO:        Ho piacere che fra cognate si amino. (Piano a Fulgenzio.)

FULGENZIO:        Io credo che si amino come il lupo e la pecora. (A Filippo.)

FILIPPO:        (Che uomo fantastico!).

PAOLO:        Sia ringraziato il cielo, che lo vedo rasserenato. (Parte.)

VITTORIA:        Via, fratello, andiamo anche noi.

LEONARDO:        Siete molto impaziente.

GIACINTA:        Poverina! è smaniosa per andare in campagna.

VITTORIA:        Sì, poco più, poco meno, come voi all'incirca.

FULGENZIO:        E volete andare in campagna senza concludere, senza stabilire il contratto?

VITTORIA:        Che contratto?

FILIPPO:        Prima di partire si potrebbe fare la scritta.

VITTORIA:        Che scritta?

LEONARDO:        Io son prontissimo a farla.

VITTORIA:        E che cosa avete da fare?

GIACINTA:        Si chiamano due testimoni.

VITTORIA:        Che cosa far di due testimoni?

BRIGIDA:        Non lo sa? (A Vittoria.)

VITTORIA:        Non so niente.

BRIGIDA:        Se non lo sa, lo saprà.

VITTORIA:        Signor fratello.

LEONARDO:        Comandi.

VITTORIA:        Si fa lo sposo?

LEONARDO:        Per obbedirla.

VITTORIA:        E a me non si dice niente?

LEONARDO:        Se mi darete tempo, ve lo dirò.

VITTORIA:        È questa la vostra sposa?

GIACINTA:        Sì, cara, sono io che ha questa fortuna. Mi vorrete voi bene?

VITTORIA:        Oh quanto piacere! Quanta consolazione ne sento! Cara la mia cognata. (Si baciano.) (Non ci mancava altro che venisse in casa costei!).

GIACINTA:        (Prego il cielo che vada presto fuori di casa!).

BRIGIDA:        (Quei baci credo che non arrivino al core).

FILIPPO:        (Vedete se si vogliono bene!) (A Fulgenzio.)

FULGENZIO:        (Sì, lo vedo. Voi non conoscete le donne). (A Filippo.)

FILIPPO:        (Mi fa rabbia).

GIACINTA:        Eccoli, eccoli; ecco due testimoni.

LEONARDO:        (Ah! ecco Guglielmo, egli è la mia disperazione; non lo posso vedere). (Da sé, osservando fra le scene.)

VITTORIA:        (Che caro signor fratello! Prender moglie prima di dare marito a me! Sentirà, sentirà, se gli saprò dire l'animo mio...).

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