IL CONTE, GONZAGA, ORSINI, TOLENTINO, altri CONDOTTIERI.
IL CONTE.
Compagni, udiste
La lieta nova: l'inimico ha fatto
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Ciò ch'io volea; così voi pur farete.
E il sol che sorge, a ognun di noi, lo giuro,
Il più bel dì di nostra vita apporta.
Non è tra voi chi una battaglia aspetti
Per farsi un nome, il so; ma questa sera
L'avrem più glorioso; e la parola
Che al nostro orecchio sonerà più grata,
Omai fia quella di Maclodio. Orsini,
Son pronti i tuoi?
ORSINI.
Sì.
IL CONTE.
Corri all'imboscate
Sulla destra dell'argine; raggiungi
Quei che vi stanno, e prendine il comando.
E tu a sinistra, o Tolentino. E quindi
Non vi movete, che non sia lo scontro
Incominciato; quando ei fia, correte
Alle spalle al nemico. Udite entrambi.
Se dell'insidie egli s'avvede, e tenta
Ritrarsi, appena avrà voltato il dorso,
Siategli addosso uniti: io son con voi.
Provochi, o fugga, oggi dev'esser vinto.
ORSINI.
E lo sarà.
(parte).
TOLENTINO.
T'ubbidirem, vedrai.
(parte).
IL CONTE.
(agli altri)
Tu, Gonzaga, al mio fianco. I posti a voi
Assegnerò sul campo. Andiam, compagni;
Si resista al prim'urto: il resto è certo.
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