IL NATALE.

Nel manoscritto (cfr. Opere Inedite o rare di A. M. pubblicate da R. Bonghi; vol. I, p. 173 ss.) v'è, in principio, la data: 13 luglio 1813: in fine, 29 settembre 1813, e tra molti sgorbi e svolazzi: Explicit infeliciter.

Tra le molte strofe rifatte e rifiutate, credo che metta conto di riferire solo le quattro che, nel primo getto, tenevan luogo delle due: L'Angel del cielo..... e E intorno a lui..... Eccole:

Non lunge a veglia stavano

Dal gregge lor pastori:

Ecco repente un Angelo,

Ecco del ciel fulgori;

Grave terror li prese,

Ma tosto a lor cortese

Quel nuncio favellò:

- Non paventate; altissima

Nuova di gaudio io porto:

Il salvator de gli uomini

Fra voi quest'oggi è sorto;

Il Cristo io dico: andate,

Ne la città cercate;

Questo segnal vi do:

Entro un presepe, un bambolo

Vedrete in panni involto:

Egli è! - Disse, e per l'ampia

Notte scendea disciolto

D'altri celesti un volo,

Che si libraro a stuolo

Intorno al messaggier.

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Gloria al Signor cantarono,

E in terra pace al buono,

In cor volgendo, attoniti,

Che ben voler, che dono;

Ma vinta in tanta piena,

Perdeasi la serena

Possa di quei pensier.

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