VATICINIO

Raccoglie le pesanti ombre la sera

Sovra il giaciglio dove il bimbo posa.

Preme nel sonno una tristezza fiera

La bocca dolorosa.

 

Soavissima e cara un dì venìa

D'una madre la voce a questa cuna,

E, qual canto d'amor, lenta salìa,

Trillando, a l'aura bruna;

 

Ed aleggiando per le chete stanze,

De la notte fra l'alte ombre perduta,

Di sorrisi parlava e di speranze....

Or quella voce è muta.

 

.... Povero bimbo senza madre, oh, posa,

Posa le membra sul diserto strame.

Domani, a la frizzante alba nevosa,

Ti sveglierà la fame.

 

Bello ne l'ingiocondo occhio superbo,

Nel serio labbro e nella fronte scura

Cui segna il fosco, inesorato, acerbo

Stigma de la sventura,

 

Predestinato del dolor, vivrai,

Sconosciuto dal mondo, a Dio sol noto,

Pensosamente sollevando i rai

Su, ne l'immenso ignoto:

 

E, solo, errante, macero, fremendo

D'inconscio sdegno fra le vesti grame,

A quell'ignoto chiederai l'orrendo

Perchè de la tua fame.

 

Pur, qual vergine palma infra i deserti,

Qual fior che, sôrto da silvestri dumi.

Soavemente innalza ai cieli aperti

Aerei profumi

 

Tu, d'abbandono e di dolor nudrito,

Tu, condannato da la sorte rea,

Lo spirto librerai nell'infinito

Su l'ali dell'idea.

 

Tu poeta sarai! Come invadente

Luce d'incendio nel silenzio nero,

Splendida sorgerà ne la tua mente

La fiamma del pensiero;

 

Poichè, se riso di beltà non resta,

Se tutto al suolo le sue spoglie rende,

Sola del Genio la possanza mesta

Fra le procelle splende.

 

Tu poeta sarai—coi gravi incanti

De la schietta, virile arpa sovrana,

Evocherai le veglie e i lunghi pianti

De l'infanzia lontana;

 

E gli schianti ribelli, e l'impossente

Tua giovinezza, e la miseria atroce

E la secreta nostalgia struggente

De la materna voce:

 

E qual fiero singulto, o qual lamento

D'onda che al lido querula si frange,

D'un popol tutto il doloroso accento

Che s'affatica e piange.

 

Te, poeta dei miseri, vissuti

Oscuramente col destino in guerra,

Dei martiri, dei prodi e dei caduti

Saluterà la terra:

 

Tutto un mondo che passa e soffre e tace,

Tutto un mondo di laceri e d'affranti,

Di suprema rivolta un grido audace

Avrà dentro i tuoi canti:

 

Per te, sôrto dal nulla a la vittoria,

Della lotta su l'erta aspra e fatale,

Innamorata serberà la Gloria

Il suo bacio immortale.

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