Komokokis

Egisto Roggero

EGISTO ROGGERO

KOMOKOKIS

Quando la scienza non può arrivare alla spiegazione di un fenomeno coll’esperimento, ricorre all’ipotesi. Prende le mosse dai fatti scientificamente provati, e si spinge al di là cautamente verso le verità ignorate. Il romanziere moderno imita spesso lo scienziato, prende le mosse dalle verità scientifiche, e poi lasciando libero campo alla fantasia, all’intuizione, crea ambienti, inventa avventure che hanno tutta l’apparenza della realtà. Così abbiamo avuto nella metà del secolo scorso i romanzi famosi di Giulio Verne, che in parte furono profetici; così ora abbiamo parecchi scrittori inglesi – primo fra questi il Wells – che dànno alle loro fantasie la base di verità scientifiche. Da noi un tal genere di letteratura è ai primi passi, pure conta già, tra i suoi cultori, dei giovani di talento che all’originalità della trovata uniscono la vivezza persuasiva dello stile. Alla testa della schiera coraggiosa si va da qualche tempo affermando l’autore di questo romanzo. Sotto la bizzarria del titolo, Egisto Roggero presenta un racconto pieno di sorprese, che incomincia nel romantico regno dei castelli e delle leggende per lanciarsi audacemente fra i misteri che si nascondono nelle viscere del nostro pianeta.

“Studiando a fondo la Natura io ho preso ferma convinzione che nulla è, in essa, da stimare inverosimile.”

Plinio, XI – 3.

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