Lamberti ed Anna. Il Cézky in fine.
Lamberti.
Giacomino è partito.
Anna si volta vivamente e lo fissa.
Lamberti.
In questo momento; e mi ha lasciato i suoi saluti per te. È ardito quel ragazzo; pieno di coraggio. Non temere, Varzis le piglierà!
Anna.
Ti ha detto?
Lamberti sorridendo.
Sapevo già...
Anna.
Da chi?
Lamberti.
Non temere! Hai paura della mia imprudenza?
guardandola e scrollando il capo.
Anna! Anna! Da molto tempo ho imparato a tacere! E anch'io?... Sono certo, sicuro del tuo silenzio?
Anna lo fissa sempre: esitante.
... Tu?
Lamberti.
Sì. Una parola imprudente potrebbe mandare anche me in Castello... poi a Mantova. Hai sentito del vecchio Ansperti? Della sua fuga quasi miracolosa in Isvizzera, a settant'anni? Infermo?
Anna.
Sì...
Lamberti.
Sono stato io.
Anna.
Tu?
Lamberti.
Coi nostri contrabbandieri: cuori di leone e garretti di camoscio!
ridendo.
Per un lungo tratto di cresta l'ho portato io sulle spalle! Che notte! Le nubi, anche le nubi correvano brontolando! E a lampi, si vedeva giù il precipizio, a mille piedi! Ci fu uno scontro con i gendarmi. Il solo, per altro che mi aveva riconosciuto, - il sergente Baraffini, - l'ho ammazzato!
Anna.
Tu?... Tu?
Lamberti.
Sì, io. Ti fa tanto stupore? Perchè? - Non mi credevi capace di arrischiare anch'io la vita per la mia patria? Tutti ormai: i nostri stessi servitori, i contadini... tutti. Ed io solo, no? Oh, Anna, anche se non mi ami, almeno un po' di stima!
Anna gli stringe la mano con passione.
Lamberti con dolcezza e insieme con molta gravità.
Presto verrà il giorno decisivo. Riusciremo, questa volta! Ma oggi, al punto in cui siamo, ho acquistato il diritto di parlare. Ho acquistato il diritto, finalmente di averti con me, unita nel pensiero, nelle ansie, nelle aspirazioni! Voglio sentirmi riscaldata l'anima, raddoppiato il coraggio dal calore del tuo affetto! Voglio avere la certezza nel rischio, che se anche perdo la vita...
Anna buttandogli le braccia al collo con un grido di spavento.
No!
ripetendo sottovoce e stringendosi a Vitaliano affettuosamente.
No, no, no!
Lamberti.
... Tu, ormai, non avrai più sdegno, non avrai più collera contro il mio nome, che è il nome di mia madre, ma lo porterai fiera, con orgoglio!
Anna fa per rispondere: le lacrime le stringono la gola. Scoppia in pianto abbracciando ancora Vitaliano strettamente e nascondendosi il viso contro il suo petto.
Lamberti.
Per me! le tue lacrime!... Piangi per me!
baciandola sui capelli.
Non temere tu mi porti fortuna! Tutto andrà bene, se mi vuoi bene!... Bella! Come sei bella! Bella, bella, cara!... Che smania avevo di dirti bella, di dirti cara... e non osavo, non osavo mai!
Anna.
Dimmi Anna, tante volte! Anna, Anna, Anna. Mi piace tanto il mio nome detto da te.
Lamberti.
Anna!... Anna!... Pensa Anna, è questo il primo giorno il primo momento nostro...
Anna.
Anna... ancora Anna, Anna....
Lamberti.
Fra me e te, Anna, c'era come una nebbia fredda, un muro di ghiaccio. Io non sapevo parlare, tu non mi sapevi capire; ci chiudevamo in noi stessi e ci allontanavamo l'uno dall'altra. E la causa di ciò? Mia madre! È così? Rispondi. Mia madre?
Anna.
Ma...
risoluta.
Adesso no; più!
Lamberti.
Questo spirito nuovo che freme nell'aria, che ci accende il sangue e le idee, che ci ripete echeggiante nell'anima, con ogni alito di vento, con ogni stormir di fronda, la canzone della patria, è penetrato pure nel tuo cuore, nel tuo spirito, co' suoi entusiasmi, con la sua poesia! Io capivo, vedevo tuttociò, a mano a mano che io stesso ne rimanevo sconvolto, preso, affascinato! Dal mio amore per te venne la prima luce, la prima fiamma. Tu, senza saperlo, mi hai fatto vincere avversioni, esitazioni, pregiudizi, ripugnanze! Mi hai rischiarata dinanzi, come illuminata dal sole, la strada giusta e diritta, la vera!
Anna.
Anch'io, voglio dirti tutto, anch'io. No! Lasciami parlare qui; - ho più coraggio qui, - così - Tu dici di avermi amata fin dal primo giorno?... Io... no. E come avrei potuto, subito, volerti bene? Non è stato il nostro cuore, non siamo stati noi ad unirci... Sono stati gli altri. Mi sentivo straniera qui, in casa tua, mi sentivo sola. La mia vita cominciava appena e mi pareva finita, e sentivo, con un grande bisogno di piangere, un così vivo, un così grande bisogno di amare! - Seguivo qualche fantasma che mi destava pietà, simpatia... ma poi, non trovavo nessuno! - Sono stata tanto cattiva, tanto leggera e vana! - Perdonami! Poi un giorno, finalmente, ti sei fermato di più con me... Mi hai guardata fissandomi... I tuoi occhi erano diversi! - Allora... - Sì, mi faceva dispetto tua madre, perchè essa gettava come un'ombra sopra di te, ed io volevo vederti circondato dell'approvazione, dell'ammirazione di tutti! Sì, è vero, sentivo un fremito accendermi il sangue, le idee, ma quella che mi ripeteva nell'animo ogni alito di vento, ogni stordir di fronda, era... la canzone dell'amore!
Lamberti.
Cara, cara, cara!
Anna.
Anna! La tua Anna! Dimmi che ti piacciono i miei capelli! Dimmi tu, che sono bella!...
Lamberti.
Bella!... Bella...
Anna.
Che sono tua!... Tutta tua!
Vitaliano ed Anna restano un istante abbracciati. - Poi Vitaliano ascolta verso l'uscio di mezzo. - Ascolta anche Anna.
Anna scostandosi.
Forse... tua madre?
Lamberti.
Sarà il dottor Fratti! Lo aspetto!
l'uscio si apre.
Anna trasalisce con un motto di spavento.
Cézky si presenta pallidissimo.
Lamberti.
Il Fratti?... È arrivato?
Cézky con voce alterata.
Il signor Fratti e il signor Strassèr.
Lamberti pensando.
Qui no!... Non è prudente...
al Cézky.
Su! In camera vostra!
Anna sottovoce a Vitaliano.
No! No!
Lamberti con grande tenerezza.
Anna, Anna, Anna cara!... Non inquietarti così!... È dei nostri!
Anna con un grido.
Cézky?!
Lamberti rimane colpito; fissa il Cézky, - poi Anna, - poi ordina al Cézky di andare avanti e lo segue.
Fine del secondo atto.